L’appello di 132 capi scout cattolici: «Sì ai diritti per le coppie gay”

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Lettera aperta ai responsabili nazionali dell’AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) del 30 gennaio 2016

Carissimi, siamo capi scout Agesci che, quotidianamente, con amore e passione realizzano la vocazione alla quale sono stati chiamati: educare le proprie ragazze e i propri ragazzi all’amore, conducendoli con coscienza e maturità alle scelte della partenza.

Il nostro ruolo educativo nella vita di questi ragazzi e di queste ragazze ci impone la massima attenzione nei riguardi di quanto accade intorno a noi e non possiamo, quindi, ignorare il forte dibattito odierno nei confronti del DDL Ciripà attualmente in discussione al Senato. Tale DDL introduce (o mira ad introdurre) nel nostro ordinamento l’istituto dell’unione civile tra due soggetti, a prescindere dal sesso, ricollegando agli stessi diritti e doveri analoghi a quelli del matrimonio civile. Sorvolando sulle sentenze (della Cassazione, della Corte Costituzionale, della Corte Europea dei diritti dell’uomo) che hanno dato impulso a tale necessario intervento legislativo a noi, oggi, preme un altro aspetto.

Nella progressione personale unitaria dei nostri ragazzi, unico obiettivo, rimane quello di formare Donne e Uomini della partenza, adulti che abbiano consapevolmente scelto di diventare Buoni cittadini e Buoni cristiani. Operiamo per la pace che è rispetto della vita e della dignità di ogni persona, cercando di rendere liberi i nostri educandi da ogni accettazione passiva di proposte e di ideologie e da ogni ostacolo che all’interno della persona ne impediscano la crescita.

Nel nostro stesso Patto associativo, nel punto della Scelta Politica, si sancisce inequivocabilmente il nostro impegno a rifiutare tutte le azioni che hanno lo scopo di uccidere la libertà e che non rispettano la dignità e i diritti della singola persona. Cerchiamo, con tanta difficoltà, di spingere i nostri ragazzi a progettare la loro vita affettiva e professionale senza mai dimenticare i valori fondamentali alla base dello scoutismo e del messaggio di Cristo. Tali progetti non possono non avere inizio con Scelte importanti. Scelte che portano a dire “Si!” con decisione, con amore, con voglia di mettersi in gioco e con la consapevolezza che una scelta comporta anche rinunce e sacrifici.

In campo affettivo tutto ciò si realizza attraverso il “Si!” più importante ed emozionante che esista.

Il testo del DDL Cirinà nella sua attuale formulazione, ci ha interrogati profondamente e abbiamo deciso di scrivervi.
In qualità di educatori, non possiamo diversificare il nostro messaggio educativo a seconda dell’orientamento sessuale del ragazzo o della ragazza che intraprende il cammino scout.
Quando chiederemo ai nostri ragazzi di essere capaci di fare scelte profonde, decise, mosse dall’amore, lo faremo senza alcuna distinzione tra i ragazzi eterosessuali e i ragazzi omosessuali. Siamo convinti che i diritti fondamentali riconosciuti a livello costituzionale e sovranazionale non possono essere ancora privilegio di alcuni.

Constatiamo con profonda gioia, dalla lettera inviata dal Comitato Nazionale, che l’associazione non prenderà parte all’evento del Family Day ma purtroppo questo non basta. Ricordando il messaggio forte che i nostri ragazzi ci hanno inviato attraverso la Carta del Coraggio, chiediamo con questa petizione che l’AGESCI,” in quanto associazione giovanile educativa che si propone di contribuire alla formazione della persona secondo i principi ed il metodo dello scoutismo ideato da Baden-Powell, adatto ai ragazzi e alle ragazza nella realtà sociale di OGGI (art.1 dello Statuto)”, di iniziare un cammino ed un confronto attraverso le strutture adeguate e con il contributo di tutti i gruppi associativi con lo scopo ultimo di prendere una decisione di coraggio su tale argomento evitando di ignorare il messaggio lanciato dalle nostre scolte e dai nostri rover a San Rossore.

Interroghiamoci su cosa sia una famiglia, incontriamo le famiglie arcobaleno, confrontiamoci con associazioni quali Nuova Proposta che raggruppano i cattolici omosessuali. Evitiamo di pontificare su queste tematiche senza un valido confronto perché dietro ogni vostro comunicato ci sono ragazzi che si sentono esclusi e discriminati e che ci accusano di ipocrisia. La nostra promessa ci impone uno sforzo necessario per il cambiamento di questa società, non perdiamo, per l’ennesima volta, l’occasione di fare la cosa giusta!

Martina Colomasi
Capo fuoco del Clan Universitario di Roma

Alfredo Salsano
Capo clan Cava de Tirreni 3

e altri 132 capi scout di tutta Italia