Prime considerazioni sull’Incontro di CdbViottoli

Luisa Bruno e Memo Sales
Cdb Viottoli – Pinerolo

Da pochi giorni è terminato il 36° incontro nazionale delle CdB italiane e desidero condividere con voi alcuni brevi pensieri. In primo luogo la partecipazione numerosa da parte del Piemonte: 22 sorelle e fratelli hanno preso parte all’incontro con l’impegno della conduzione del 1° gruppo e dell’Assemblea eucaristica finale. La “tavola rotonda” del sabato è stata un inizio importante e propedeutico ai laboratori della domenica.

Ho partecipato con altre sorelle e fratelli della nostra comunità al 2° gruppo ove vi è stato un interessante confronto. Alcune annotazioni mi paiono importanti:

  • Il gruppo ha visto la presenza costruttiva di molte realtà non solo appartenenti alle CdB, ma anche alla lettura popolare della Bibbia, ad esperienze di volontariato e di solidarietà, uomini e donne animatrici di realtà parrocchiali, alcuni giovani in ricerca: con tutti e tutte si è sviluppato un dialogo bello e costruttivo.
  • Uno dei temi importante è stato il mettere in luce una caratteristica dell’esperienza di base: non esistono modelli, ma modi, modalità diverse di cammini.
  • Il piccolo gruppo è fondamentale per una esperienza comunitaria: nella moltiplicazione dei pani Gesù ha fatto dividere gli uomini e le donne in gruppi di 50 o 100; oltre sarebbe stato difficile sfamarli tutti. Questa immagine ci ricorda che, per potersi relazionare con e tra le persone, occorre essere piccolo gruppo per evitare di essere una comunità o parrocchia dispensatrice di servizi e nulla di più.
  • E’ la comunità che celebra l’eucarestia e nelle comunità esistono molti ministeri tutti importanti e determinanti per la vita della comunità.
  • Ancora: è importante per la nostra esperienza il Gesù storico e il suo messaggio di amore.
  • Il terminare l’incontro con l’assemblea eucaristica, che ha occupato tutta la mattinata conclusiva, è stata un’esperienza giudicata positiva da ripetere nei prossimi incontri.

Memo

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Era ormai da parecchi anni che non partecipavo ad un convegno delle CdB e sono stata piacevolmente  sorpresa dal clima meno “ufficiale” da convegno e da una regia più ”leggera”, che ha lasciato più spazio alla spontaneità, alla semplicità, con uno stile più simile agli incontri nazionali delle donne delle CdB e non solo.

E’ mancato ancora lo spazio della corporeità, il momento corpo-mente così importante negli incontri delle donne, ma non dubito che prima o poi ci arriveremo anche nei convegni misti (grazie, Anna, che lo hai già proposto). Ho partecipato al laboratorio sulle solitudini. La tecnica di conduzione del laboratorio a piccoli gruppi, da parte di Paolo, ha permesso a tutte/i partecipanti di parlare e di conoscere almeno i propri vicini/e.

La folta presenza di rappresentanti del volontariato veronese e non solo, della lettura popolare della Bibbia, i/le giovani, le voci critiche verso una chiesa arroccata nelle proprie certezze e nella paura del cambiamento, le persone in ricerca di una spiritualità “incarnata”, adulta e responsabile, la presenza del movimento delle donne CdB e non solo evocata dagli interventi di Anna, Carla e Gabriella mi hanno fatto sentire in buona compagnia. Unico neo: l’intera giornata di laboratorio è stata molto impegnativa: in effetti nel pomeriggio si è registrato un calo delle presenze soprattutto in alcuni gruppi.

L’ultimo giorno, che di solito fa registrare partenze anticipate e partecipazioni sfilacciate, ha visto invece una folta presenza partecipe e riflessiva all’eucarestia-assemblea fino alla fine della mattinata, grazie anche all’attenta conduzione di Luciana e di Beppe.

Ho un rammarico: lunedì era il 25 aprile e nessuno di noi l’ha ricordato, inoltre il convegno si è chiuso senza far sentire pubblicamente la nostra voce critica sul vergognoso respingimento dei profughi.

Luisa