Che meraviglia!

Primo Piano per Sito nazionale cdbitalia

Carla Galetto – CdB Viottoli di Pinerolo

 

In questi giorni, pensando al primo piano da scrivere, ero incerta su quale tema riflettere. La situazione attuale non manca certo di spunti per l’approfondimento: guerra, terrorismo, protocollo d’intesa sul clima, corpo delle donne “in affitto”, giubileo…

Ma scelgo di condividere con voi il racconto e le emozioni di alcuni momenti che ho vissuto, perchè vi ho letto motivi di grande speranza.

Stavo accompagnando una donna migrante presso i Servizi Sociali della mia città, perché la condizione socio-economica della sua famiglia è piuttosto problematica e non le permette, ad esempio, di accendere il riscaldamento e di fare regolarmente la spesa. Siccome non conosce ancora la nostra lingua, capivo bene il suo desiderio di non trovarsi da sola di fronte a persone operanti nelle istituzioni. La signora dello sportello ci ha comunicato che mancavano alcuni documenti e che i Servizi non potevano prendersi in carico la sua famiglia (hanno un bimbo di un anno).

Dovevamo quindi, il mattino dopo, andare all’ufficio anagrafe della città per acquisire i documenti mancanti, ma io ero in difficoltà, avendo già un impegno non rinviabile. Ed ecco che una donna lì presente, che non conoscevo, sentendomi manifestare quella difficoltà, si è fatta avanti e mi ha detto: “Se lei non può, guardi che io posso!”. Detto, fatto. Si è presa a cuore la situazione ed ha iniziato una fruttuosa collaborazione. Che meraviglia!

Ma non è finita… Una commessa della farmacia in cui l’avevo accompagnata per un farmaco, quando le ho chiesto se per caso avessero dei campioni-omaggio di pappe per il bambino, ha risposto di no, ma poi ci ha raggiunte presso la porta di uscita e ci ha detto di scegliere un prodotto, che lo avrebbe pagato lei. Ecco un altro dono!

L’ultimo episodio è di questa mattina: una donna, che parla sia l’italiano che la lingua dell’altra donna, si è data disponibile a fare da interprete per capirne meglio le necessità e per spiegarle come fare per acquisire la documentazione utile a tamponare al meglio la situazione. Che bello sentirle parlare la loro lingua e vederle sorridersi!

Ecco, mi sono detta, quanta bontà c’è al mondo, quanti cuori si lasciano contagiare dalla solidarietà e dall’amore, quanto è importante costruire reti di relazioni nella quotidianità! Sono questi gesti, questi incontri, queste pratiche, a trasformare in meglio la società, a darci speranza che un mondo giusto, in pace, a misura di tutti e tutte si possa veramente costruire.

Se vediamo nel diverso e nella diversa da noi non un pericolo, ma un fratello e una sorella, l’orizzonte si amplia e il sole splende nel cielo!

Questo è l’augurio che faccio a voi e a me stessa: lasciare che sia l’amore a regolare le relazioni, e lasciare alla creatività di ciascuno e ciascuna di fare quello che può, con gioia e regalando un sorriso.

 

Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me (Matteo 25, 35-40).