Graal Italia, Movimento Internazionale di donne

Fin dal suo inizio, nel 1921, il Graal ha avuto come scopo principale l’autonomia e la realizzazione della donna, non solo in Europa, ma in vari paesi di culture e tradizioni diverse. La formazione ad una vita spirituale e di preghiera è sempre stata creata da donne per le donne.

Essendo nato come movimento laico ed ecumenico le partecipanti al Graal hanno sempre studiato la Bibbia e la liturgia in modo da non dover ricorrere agli esperti nel preparare le loro preghiere. Oggi può sembrare scontato, ma negli anni 30-40-50 fino al Concilio Vaticano II che ha aperto le porte alle donne, la cosa era tutt’altro che scontata. Questo è stato possibile anche perché l’esperienza ecumenica di paesi del Nord era totalmente sconosciuta in Italia.

Una grande creatività ha continuato ad essere messa in pratica per adattare i vari contenuti alle preoccupazioni e ai bisogni di ogni gruppo. La preghiera nasce ed è collegata alla nostra vita quotidiana. Il desiderio per una preghiera vissuta in comunione soprattutto nel proprio gruppo ma anche con le persone del nostro ambiente sia che siano credenti o no.

Riteniamo che pregare non è dire solo delle preghiere, ma è far circolare una energia di vita, è relazione, è festa, è spazio comunitario pieno di gesti capaci di ricreare, di far crescere, di essere segni visibili nella storia che viviamo, è un dare respiro alle tante attese, ai sogni ed anche ringraziare per quello che siamo e per un divenire da vere donne che vogliono essere protagoniste attive nella storia di una salvezza collettiva.. E’ parte integrante e inseparabile nella nostra storia personale e di gruppo dare spazio a momenti intensi di preghiera, infatti non è pensabile per noi iniziare un lavoro di gruppo in cui si riflette, si programma e si progetta e si decide senza prima aver pregato insieme. I nostri incontri mensili quindi sono preceduti sempre da una preghiera comunitaria preparata a turno da ognuna di noi; normalmente essa tiene conto delle varie problematiche, aspettative, desideri che ognuna di noi vive nella dimensione personale e di relazione, negli accadimenti storici vicini e lontani sia in ambito sociale, politico e religioso, sia a livello locale e internazionale.

Nell’arco degli anni abbiamo raccolto in maniera molto domestica tutte le nostre preghiere in un book che viene usato di volta in volta. Da oltre un decennio, la domenica mattina che precede il Natale e la Pasqua e siamo in circa una trentina, ci ritroviamo presso la sede dell’Associazione Graal, prima lo si faceva nelle case, a condividere un’importate momento di preghiera.

A questa celebrazione partecipano oltre alle donne del Graal anche altre amiche, qualcuna anche non credente o chi frequenta le parrocchie. Sono dei momenti molto forti, dove i sentimenti e le emozioni (gioia e pianto) trovano espressione. Il testo viene accuratamente preparato da due o tre persone e viene consegnato alle partecipanti.

 

Svolgimento della celebrazione comunitaria di Pasqua 2015

Viene preparato il tavolo: tovaglia bianca di lino, vaso con rami di ulivo, piccole candele, un pane

Titolo: Ma era necessaria che una pietra fosse rimossa perché avvenisse la resurrezione (da Emily Dickinson)

Icona: Gesù risorto seduto sul sepolcro e le tre donne che lo guardano

Obbiettivo: vogliamo che la preghiera di oggi ci aiuti a comprendere come la guerra e la pace sono parte del mistero della morte e della resurrezione.

Si inizia con delle invocazioni tratte dai Salmi

Poi facciamo memoria delle guerre che insanguinano il mondo e delle sofferenze che infliggiamo alle nostre sorelle e fratelli. Vengono riportati pezzetti di storie e situazioni vissute e presenti nel mondo, come pure pensieri e riflessioni di donne uomini impegnati a denunciare queste situazioni: “la guerra imperversa ormai dalla Somalia all’Iraq, dalla Siria al Sud Sudan, dal Califfato Islamico (ISIS) al Califfato di Boko Haram (Nigeria), dal Mali all’Afghanistan, dal Sudan alla Palestina, dal Centrafrica al Libano.

Al termine di ogni situazione segue una invocazione di preghiera: “Signore, le nostre ansie cercano di sopraffarci, non troviamo vie d’entrata né di uscita, fai che la paura non ci domini”

Come gesto simbolico di partecipazione al dolore e all’amarezza di quanti stanno soffrendo per tutte le guerre che ci sono oggi, come ieri, nel mondo beviamo l’acqua amara preparata da una di noi.

Segue lettura del testo di Isaia – cap. 53

Poi un nostro commento: c’è un solo modo per cui il dolore possa mostrare, nella storia, una sua forza salvifica e di benedizione, forza che fa crescere e unisce: per noi questo modo è farsi carico degli altri in una quotidianità compassionevole, senza fuggirlo e senza negarlo. Non esiste una solidarietà a poco prezzo e buon mercato.

Ognuna prende uno dei sassolini posti nella ciotola, simbolo di ciò che si vuole rimuovere, così come la pietra del Sepolcro è stata rimossa.

Lettura di Gv. 12 (ingresso a Gerusalemme).

Prendiamo un ramoscello di ulivo per salutare l’arrivo di Gesù; annuncio della resurrezione con proclamazione del Gloria al Cristo risorto, recitando invocazioni.

Ciascuna abbraccia la vicina chiamandola per nome, proclamando “Cristo è risorto e la compagna risponde: E’ veramente risorto!”

Tutte insieme recitiamo la benedizione: il Signore stabilisca la sua dimora nel vostro cuore. Il signore Dio vi benedica e vi protegga, riempia il vostro cuore di tenerezza e di gioia le vostre orecchie di musica e le vostre narici di profumo, la vostra lingua di canti, per dare un volto alla speranza. Il Signore risorto sia dietro di voi per proteggervi, davanti a voi per guidarvi, accanto a voi per accompagnarvi, dietro di voi per consolarvi, su di voi per benedirvi.

Canto finale tutte insieme del Jubilate.

Dopo la celebrazione, sullo stesso tavolo si condivide il pranzo.

Milano, 5 Ottobre 2016