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XXXII INCONTRO NAZIONALE DELLE COMUNITÀ CRISTIANE DI BASE

IN UN TEMPO DI SOPRAFFAZIONE E DI PRECARIETÀ "DATE RAGIONE DELLA SPERANZA CHE È IN VOI"

30/31 ottobre - 1° novembre 2010

Borgaro Torinese (TO)


Le comunità cristiane di base dialogano su:

"Giovani in un tempo di crisi dei valori e di dissesto sociale ed economico"

INTRODUZIONE DEI GIOVANI DELLA CDB DI SAN PAOLO DI ROMA

Abbiamo provato a ragionare su quali sono i valori più in crisi per la nostra generazione, nel nostro tempo.

La prima impressione che abbiamo e che la nostra società soffra di una grave patologia: la solitudine. Lo possiamo evincere sia parlando con i nostri coetanei che osservando i fatti di cronaca, che spesso celano un disagio profondo sia nelle vittime che nei carnefici. Secondo noi questo disagio è alimentato dalle condizioni generali della nostra società che, spesso, è intrisa di individualismo.

Crediamo che uno dei valori in crisi sia la partecipazione.  Siamo cresciuti sentendo parlare degli anni settanta, delle grandi manifestazioni di massa, ma oggi ci scontriamo quotidianamente con il disinteresse maggioritario delle persone alla vita pubblica, alla lotta sociale. Ci chiediamo come sia stato possibile. In fondo noi siamo i figli sei sessantottini. Cosa è cambiato? Chi è responsabile di questi cambiamenti?

Ci accorgiamo della nascita di nuove forme di lotta che affascinano molti, che passano soprattutto per il mondo del web, ma ancora ci troviamo spesso, durante le discussioni con i nostri amici, a sentirci dire “ti prego: non parliamo di cose serie!”, oppure “io non ho tempo per queste cose, tanto non cambia niente” e alla fine NON SI PARLA DI NIENTE.

Qualcuno faceva notare che non si riesce neppure a capire contro CHI bisognerebbe lottare, ad individuare il “nemico”. In questo la Lega è maestra, infatti ha individuato un ottimo nemico, intorno al quale riesce a toccare le corde più profonde della “pancia” della gente, che la segue in massa.

Secondo noi l’aumento del benessere economico, che ci ha messo di fronte infinite possibilità di fare qualunque cosa, ha come conseguenza la saturazione delle nostre giornate, tutte piene di cose da fare per il proprio benessere, la bellezza, la palestra, lo shopping, le ore su Facebook e non c’è mai il tempo per PENSARE; figuriamoci se si può fare qualcosa per qualcun altro..!!

Tutto ciò ha messo in crisi un altro valore fondamentale: la sicurezza del futuro. Oggi viviamo nella certezza che il nostro futuro sarà precario. Abbiamo perso la consapevolezza degli standard minimi di diritti che ci spettano. Chi riesce a finire gli studi, barcamenandosi tra tutti i problemi delle università, si ritroverà quasi sicuramente a trovare un lavoro a termine e sottopagato; non sarà possibile per molto tempo costruirsi una propria autonomia, perché andare a vivere da soli è un lusso che ormai pochissimi possono concedersi; questo spesso ha delle conseguenze negative anche sulla vita affettiva, che viene sviluppata in maniera sempre più instabile. E se sopravviveremo a tutto questo… chissà se avremo mai una pensione..!!

Certo ci accorgiamo che questa precarietà potrebbe essere anche un’occasione di libertà, poiché ormai la nostra generazione ha a disposizione una tale quantità di possibilità tecnologiche che il mondo è diventato piccolissimo; qualcuno più adulto ci dice: «voi avete la possibilità di scegliere tutto quello che volete!». Moltissimi giovani hanno come aspirazione quella di andare a vivere all’estero o di poter fare un lavoro che consenta loro di spostarsi continuamente per poter girare e conoscere altri luoghi. Sono molto pochi quelli che sognano di finire in una fabbrica a costruire bulloni.

Crediamo che questa condizione richieda, a chi vuole riuscire, una maggiore dose di responsabilità rispetto al passato.

Abbiamo provato anche ad abbozzare qualche proposta che renda plausibile continuare ad avere una visione ottimistica. 

Posto come premessa che dobbiamo cavarcela per lo più da soli, perché delle istituzioni ci fidiamo veramente poco, crediamo che una società migliore si possa costruire a partire dall’autorganizzazione, dalla messa in pratica di piccole “reti di solidarietà”, basate sul mutuo soccorso. Inventarsi delle occasioni lavorative attraverso delle cooperative sociali, favorire e sostenere lo sviluppo delle economie alternative (gas, gap), scoprire ed alimentare le competenze delle persone a noi più prossime. Anche sulla solidarietà, crediamo sia importante ogni piccola azione, organizzata e non, che goccia dopo goccia crea delle piccole luci nel buio che ci sembra di avere intorno.

Quello che non vogliamo dimenticare è la rivendicazione dei diritti per tutti, soprattutto per quelli che sono meno fortunati di noi, e sono tanti, e non hanno avuto la nostra educazione, non sono cresciuti nei nostri contesti “protetti”, all’interno delle nostre comunità, non hanno gli strumenti per farcela in questa giungla, ma che di solito ci danno sempre grandi lezioni di dignità.