Vedove in Africa Libertà a carissimo prezzo”

a cura di Daniela Maccari (*) EMI - 2005.

 

Lettura di Piera Filippone.

Daniela lascia la parola all’esperienza e all’umanità delle vedove africane e fa risaltare – nella diversità delle tradizioni e dell’emarginazione- l’universale dolore e l’universale aspirazione alla dignità dei più deboli.

“Informare dall’Africa con l’Africa” questa è la passione, l’intento di Daniela che è riuscita a estrarre dall’invisibilitàuna realtà rimossa. “ Ho messo 10 anni per scoprire la realtà della vedove, pur vivendo nelle periferie,nelle foreste,nei villaggi, e, pur lavorando con le donne, non avevo scoperto la realtà delle vedove, celata da tabù sociali”.

E’ importante per noi non sovrapporci, non giudicare secondo i nostri parametri la complessa e vitale realtà del Continente, percepito come allo stremo. Ci sono segni di vitalità e disperanza per tutti noi (l’Africa è una leonessa dice più volte Daniela):

“In Mozambico, dopo la conferenza di Pechino 1995,è nata l’organizzazione delle donne mozambicane . Al governo vi sono attualmente nove ministre su 21 ministri”.

Nel 2000 in Mozambico è stata rivista tutta la legge sulla famiglia . Ciò ha suscitato dibattiti popolari ,in queste assemblee è emersa la situazione delle vedove . Gruppi di donne hanno cominciato a dire “Questa non è più cultura, questa non èpiù tradizione, è ingiustizia”.

La vedova è persona senza diritti, obbligata a sottoporsi a tutta una serie di proibizioni e a risposarsi con l’uomo scelto dalla famiglia del defunto marito, privata dei beni e dei figli se rifiuta.

Le interviste raccolte nel libro sono state spesso condotte dalle stesse protagoniste “da vedove a vedove” , un lavoro di testimonianza straordinaria.

Daniela ha espresso l’esigenza di approfondire con esperti di discipline sociali “una problematica di grande attualità nell’ambito delle violazioni dei diritti umani”

Libertà a carissimo prezzo è il sottotitolo: il rifiuto delle imposizioni familiari “patrilineari” comporta la perdita deifigli, dei beni, quindi il prezzo della dignità è altissimoe possibile solo con un’azione collettiva, una consapevolezza che scaturisce dal dialogo, dal racconto.

Il coraggio di respingere la tradizione dietro cui si cela l’ingiustizia è un salto mortale,un evento che smentisce gli stereotipi sulle donne africane propinati dai media.

 

(*) Missionaria comboniana, giornalista e direttrice del sito “Femmis”

 

 

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