Franco Barbero

Una lezione di laicità

da donfrancobarbero.blogspot.com

Siccome i nostri politici ed amministratori spesso non sanno agire in coerenza con i principi di uno stato laico, consiglierei loro di recarsi, almeno idealmente, a Città del Messico per una bella lezione di buon costume politico.

Ecco la notizia così come l’hanno riportata molti quotidiani: “ ‘Primero: la ley’. Prima di tutto la legge.

Con queste parole il sindaco di Città del Messico, il progressista Marcelo Ebrard ha rigettato al mittente le dichiarazioni fatte dall’Arcidiocesi messicana, direttamente da Città del Vaticano, dopo la recente approvazione della legge regionale che consente alle donne della metropoli latinoamericana di ricorrere all’aborto entro le prime 12 settimane di gestazione.

Una riforma fortemente voluta da Ebrard ma che aveva già incontrato forti resistenze tra i movimenti ultraconservatori messicani.

Domenica scorsa poi, con il cardinal Norberto Rivera in visita a Roma, è arrivata la scomunica per tutti i politici messicani che hanno approvato la riforma.

eContinueremo ad agire secondo la legge e la nostra Costituzione - ha detto Ebrard, eletto sindaco nel luglio dell’anno scorso, a capo di una coalizione di centro-sinistra -. La gerarchia ecclesiastica messicana deve capire che viviamo nel XXI secolo e non nel XVII” (Leonardo Sacchetti, L’unità, 1 maggio 2007).

Lo stesso giornale riferisce quanto segue: “Il giovani Marcello Ebrard, eletto come successore e ‘uomo ombra’ di Lopez Obrador, in questo primo anno di governo sta trasformando la legislazione di Città del Messico in una sorta di esempio per le sinistre dell’intero continente.

Non è un caso che, mesi fa, sempre il governo della capitale messicana aveva legiferato sulla creazione di una registro per le coppie di fatto. Non è un caso che Ebrard stia preparando due nuove riforme: quella sul diritto dell’eutanasia e sulla tutela dei minori abbandonati.

Di fronte a questo attivismo, la Chiesa messicana non è certo stata a guardare: manifestazioni di piazza, proposte di boicottaggio per qualsiasi iniziativa pubblica di Città del Messico. Ma, fino a ieri, niente è servito a fermare Ebrard e la sua maggioranza.

Il sindaco ha forse compreso più di ogni altro suo predecessore il ruolo e l’importanza di guidare ‘el monstruo’ (come i messicani chiamano la loro capitale), soprattutto in una fase come quella che vive adesso il Messico, con Lopez Obrador ancora sull’Aventino per la sconfitta del luglio 2006”.

Lezioni da non lasciare cadere. Quando si uniscono intelligenza, coraggio e voglia di cercare il bene vero del popolo, allora si compiono passi concreti.

 

 

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