Contaminazioni

Recensioni


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Marcello Vigli, Contaminazioni. Un percorso di laicità fuori dai templi delle ideologie e delle religioni, Edizioni Dedalo, Bari 2006, pag. 302, € 16,00.

 

Un sasso nello stagno delle furbizie, reticenze, compromissioni di troppi uomini politici, semplici cittadini, gente di religione restii – per ignoranza o per calcolo – ad assumere la laicità come un valore mai cedibile, per un piatto di lenticchie, alle Chiese e, dunque, in Italia, soprattutto alla storicamente dominante gerarchia della Chiesa cattolica romana. Così ci appare questo intenso libro di Marcello Vigli, una delle figure storiche del movimento delle Comunità cristiane italiane di base.

L’Autore sorvola due millenni di «era cristiana», cogliendo nel susseguirsi dei secoli come Stato e Chiesa, in Occidente, abbiano modulato i loro rapporti, talora in perfetta sintonia, talaltra in forte contrasto; e come sia stata intesa l’autorità dei poteri costituiti e la libertà di coscienza e di pensiero (spesso schiacciata nel sangue).

Dai tempi antichi si arriva fino all’oggi, un oggi in cui l’Autore vede, in Italia, la Destra dismettere la laicità pur di ottenere le interessate benedizioni vaticane; e la Sinistra incapace, spesso, di opporsi al clericalismo invadente, e debole nell’affermare un concetto alto e impegnativo di laicità, che impregna di sé le leggi dello Stato democratico.

Anche per i cristiani – conclude Vigli – è tempo di purificare la propria fede, per testimoniarla in modo «laico», cioè mite, senza la pretesa che essa, ed essa sola, sia la «anima» dello Stato.

(David Gabrielli)


Paolo Giorgi

Parola d'ordine, "Contaminazioni"

Aprile on line,26 gennaio 2007

 

Ex Libris

L'ultima fatica di Marcello Vigli ha come obiettivo quello di tratteggiare un nuovo modo di intendere la laicità. Attraverso un excursus storico, l'autore, credente, evoca una "fede laica" che non si fa irreggimentare in costruzioni dogmatiche

Cos'è la laicità, e che spazio può avere oggi, in un mondo in cui si assiste al rilancio della religiosità più integralista e assolutista? E ancora, come conciliare per un cristiano credente l'essere laico con la sua fede, in un'epoca di profonda gerarchizzazione del cattolicesimo? Domande cruciali in questo inizio di XXI secolo segnato, imprevedibilmente, dal ritorno a una religione "politica", vessillo e strumento di nuovi imperi e nuove guerre. Domande a cui tenta di rispondere Marcello Vigli nel suo ultimo libro, dal titolo "Contaminazioni. Un percorso di laicità fuori dai templi delle ideologie e dalle religioni" (Edizioni Dedalo, 2006, pp.304, 16 euro).

Vigli - già dirigente dell'Azione Cattolica, protagonista delle Comunità Cristiane di Base, redattore della rivista "conciliare" Questitalia e autore di saggi sul rapporto tra Chiesa e Stato - mette subito in chiaro che l'obiettivo è quello di tratteggiare "un nuovo modo di intendere la laicità", uscendo dalle diatribe polverose tra stato e chiesa e tra religione e scienza per guardare alla modernità, con "l'impegno di donne e uomini disposti a ‘contaminarsi'". La laicità come valore, ma anche come strumento di lettura del presente e della storia, e metodo di analisi: in definitiva, suggerisce Vigli, l'unico possibile in un mondo, per l'appunto, "contaminato", percorso da incroci inesauribili di genti e di culture.

Ma la prima parte del libro, una buona metà, getta uno sguardo indietro, e ripercorre a volo d'angelo una storia della laicità nei secoli: da Costantino, ai tempi del primo grande slittamento dell'originale, rivoluzionario messaggio di Cristo verso una Chiesa-istituzione e "instrumentum regni", al medioevo della religione onnicomprensiva e culturalmente dominante; dall'età dei lumi, con l'uscita dell'uomo dallo "stato di minorità" di cui parla Kant, al liberalismo ottocentesco, quello della distinzione cavouriana tra Chiesa e Stato ma anche del conflitto insanabile tra la Chiesa monarchica di Pio IX e buona parte del ceto politico risorgimentale fermamente antireligioso quando non addirittura anticlericale.

L'excursus si sofferma poi sui passaggi per noi decisivi: il pontificato di Pio X con il tramonto dei sogni di restaurazione dello Stato Pontificio e il relativo "via libera" ai cattolici italiani sul piano della contesa politico-elettorale; l'età delle dittature, segnata da pericolose commistioni tra i regimi e le Chiese nazionali (in Spagna e in Portogallo, ma anche in Italia con i Patti Lateranensi e nella stessa Germania nazista), fino alla rinascita del Concilio Vaticano II, con la sua rivoluzionaria apertura all'"aria fresca" della modernità, nel tentativo di affiancare la visione cristiana dell'uomo con quella umanistica: un uomo definito da Giovanni XXIII "una natura dotata di intelligenza e di volontà libera".

E poi, l'inatteso epilogo: il "tradimento" del Concilio, con i tentennamenti di Paolo VI, e la restaurazione, a un tempo antica e postmoderna, del lungo pontificato wojtyliano. Che coincide con quella "rivincita di Dio" di cui parla Vigli, quando "l'umanità, che diventata adulta sembrava aver imparato a fare a meno di Dio, ne sentiva nuovamente la nostalgia e tornava pronta a invocarlo oltre che nelle forme tradizionali anche in nuove forme semplificate, mistificate e superstiziose". Con conseguenze che conosciamo bene: il richiamo di Bush alla "nuova Crociata", lo scontro di civiltà vagheggiato ed auspicato dai neo-con, e la stabile intromissione delle gerarchie ecclesiastiche nella vita sociale e politica (e persino legislativa) dei singoli stati "laici".

Per questo, scrive Vigli, la laicità ha più che mai un senso e uno scopo: per "costituire il terreno comune di confronto e di contaminazione adeguato all'insorgere di nuova cultura e nuova civiltà a livello planetario", continuando ad affermare "che la specie umana è in grado di autogovernarsi, cioè di vivere come se Dio non ci fosse". Una laicità che torni ad essere forza conoscitiva e valoriale, e che nella visione di Vigli dovrebbe, lei si, essere "esportata" nel mondo, per farne la base "di un diffuso meticciato a livello mondiale", soprattutto ricercando il dialogo con gli islamici non integralisti.

Vigli opera poi un'opportuna e scrupolosa chiarificazione su cosa sia il relativismo, tanto biasimato dalle gerarchie vaticane, e cosa sia il dialogo. Il primo, figlio di un'analisi storicista degli eventi, non è ovviamente cinismo e deresponsabilizzazione: "Chi si professa relativista - scrive Vigli - non rifiuta di schierarsi né rifugge dall'assumersi responsabilità: consapevole della parzialità delle proprie scelte tende anzi a non evitarle rendendo autentici il confronto e il dialogo tra diversi". Solo così può sorgere un dialogo autentico, "non frutto di condiscendenza o di opportunismo", ma che "si fonda sull'accettazione della parzialità e della precarietà di tutti e di ciascuno". La laicità del XXI secolo, secondo l'autore, va più che mai distinta dal laicismo. E' il laicismo a usare categorie proprie dell'integralismo (e forse di tutti gli "ismi"), finendo per offrire "un alibi alle pretese di liquidare la cultura della laicità come un'ideologia, una tra le tante".

Mentre la laicità, sostiene Vigli, è "il nome storico dell'autonomia dell'umano e delle sue conseguenze in ordine alla libertà, ai diritti, in una parola alla democrazia". Laicità, si badi bene, che non equivale come vorrebbero i suoi detrattori all'ateismo. Non necessariamente, almeno, e non per il credente Vigli. Il quale nel bel capitolo finale evoca una "fede laica", la fede senza religione di cui parlava Bonhoffer, che non si fa irreggimentare in costruzioni dogmatiche precostituite ma è "la bussola che serve per orientarsi nell'oceano del mistero".

Solo così si può ritrovare la spiritualità più autentica, costruendo il regno di Dio nella storia e nelle opere quotidiane, e avendo bene in mente le parole di Gesù: "Non chiunque mi dice Signore Signore entrerà nel Regno dei Cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio". Una fede senza religione ben diversa da quella religione senza fede dei tanti "atei devoti", che riducono il "cristianesimo a religione civile" per i loro scopi di controllo politico e sociale.

 

 

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