CROCIFISSO TRA POTERE E GRAZIA.
Dio e la civiltà occidentale
di Paolo Farinella, Il Segno dei Gabrielli editori 2006
Prefazioni di Luigi Bettazzi e Paolo Flores D'Arcais
Nel vasto panorama dell’editoria italiana, vede la luce un nuovo libro dal titolo «Crocifisso tra potere e grazia. Dio e la civiltà occidentale» per i tipi de Il Segno dei Gabrielli. E’ la prima risposta organica e puntuale al progetto neo-ateo-clericale dei neo-teo-con di restaurare in Italia e in Europa una religione civile, altrimenti detta «religione dei valori», a servizio del potere e della gestione economica del potere, incarnata oggi nell’appello del sen. Marcello Pera che invoca il cristianesimo come baluardo contro ogni contaminazione della civiltà occidentale, negando l’anima stessa della nostra democrazia.
A queste illusioni antistoriche risponde e corrisponde una porzione del mondo cattolico, compresa la gerarchia ecclesiastica, incapace, oggi più che mai, di una visione «cattolica» della storia, smarrendosi nel particolarismo frammentato di singole «verità» da difendere come assoluti.
L’alleanza tra trono e altare, seppellitadalla rivoluzione del 1789, ritorna a dominare la scena politica edeconomica dell’Italia. Se Cristo tornasse oggi sarebbe di nuovo crocifisso tra questi due novelli ladroni: il potere e la grazia. Passi per il «Potere» che crocifiggendolo non farebbe altro che continuare il suo mestiere, ma che la nuova crocifissione sia avallata anche dalla «Grazia», cioè da quel mondo spirituale e libero che avrebbe dovuto difendere il Crocifisso nella sua scandalosa irriducibilità, è un dramma senza ritorno, una riedizione della prima crocifissione, quando potere politico e religioso divennero «uno» per difendersi dalla minaccia che si chiamava «Gesù Cristo». Da qui il titolo «Tra potere e Grazia».
Il libro è scritto da un credente che non riesce a nascondere del tutto l’indignazione morale culturale verso atteggiamenti strutturali di connivenza, sanciti da silenzi, ammiccamenti, sfruttamenti reciproci, livellamento al basso tra potere politico e gestione religiosa. Egli parte da un fatto di cronaca che suscitò e continua a suscitare il dibattito sul crocifisso nei luoghi pubblici, ma da qui si eleva ad una riflessione appassionata sulla questione di fondo: «l’identità» del popolo italiano e dei popoli europei.
Può essere il «crocifisso» un simbolo della identità nazionale? La risposta argomentata storicamente e biblicamente con dovizia di documentazione è lapidaria e secca: NO! L’Autore dimostra come, sull’esempio di un profeta di oggi, don Lorenzo Milani,dovrebbero essere glistessi clerici a fare il giro di tutti i luoghi pubblici (scuole, tribunali, ecc. senza dimenticare le caserme) e schiodare il Crocifisso da ogni parete per preservarne la dignità, il mistero e la simbologia.
Il libro si legge d’un fiato per il suo andamento scorrevole, spesso ironico, sempre diretto e libero che apre il cuore alla speranza che il cristianesimo possa ritornare seriamente al vangelo e alla profezia non lasciandosi irretire dalle sirene dei neo-teo-con che vogliono riportarlo alla schiavitù d’Egitto.
Aprono il libro due brevi «Prefazioni» speculari: di un ateo, Paolo Flores D’Arcais e di un vescovo credente, uno degli ultimi testimoni di quella grande avventura che fu il Concilio Ecumenico Vaticano II: Mons. Luigi Bettazzi.
PS. L’autore, Paolo Farinella, per la cronaca, è il prete che ha indirizzato la lettera aperta a Benedetto XVI per scongiurarlo a ridosso delle elezioni politiche di non ricevere in udienza Silvio Berlusconi, allora presidente del consiglio dei ministri in Italia. La lettera che raccolse circa 10.000 firme, facendo annullare la visita, ebbe risalto internazionale sulla stampa.
CROCIFISSO TRA POTERE E GRAZIA. Dio e la civiltà occidentale, di Paolo Farinella
Prefazioni di Luigi Bettazzi e Paolo Flores D'Arcais
ISBN 88-88163-99-9, Collana "La Vite e i tralci. 18", Pagine 178, Il Segno dei Gabrielli editori - San Pietro in Cariano (Verona)
anno di pubblicazione 2006 Euro 12,00
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