Nota sulla scelta tematica del seminario che le Comunità Cristiane di Base terranno a dicembre  sui ministeri e  sul futuro delle Cdb

E’ stato giusto che dalla discussione apertasi intorno alla densa, generosa, impegnativa intervista di Franco Barbero su Viottoli “Guardare avanti e oltre” scaturisse , nel collegamento nazionale delle cdb, una proposta di approfondimento seminariale dei temi in essa contenuti. In particolare, l’interrogarsi sui ministeri, sui ruoli, sui servizi, sulle metodologie organizzative che si vivono nelle cdb, connotate prevalentemente fin dalla loro genesi da diffusi elementi di spontaneità, precarietà, parzialità.

Interrogarsi per capire se, alla luce di queste caratteristiche storiche, le cdb italiane potranno vivere un futuro che vada oltre i loro storici fondatori ed animatori, che vada oltre la generazione che le ha promosse in un dato momento storico, in circostanze di contesto civile, politico, ecclesiale difficilmente ripetibili.

Interrogarsi per capire se le specificità organizzative che hanno contrassegnato di fatto, pur con sensibili differenze al proprio interno, l’esperienza storica del movimento delle cdb, delineano un modello positivo, aperto alla contaminazione con altre esperienze ecclesiali che si pongono, consapevolmente o meno, nell’orizzonte della costruzione di una Chiesa “altra”, o se invece vi prevalgono elementi di separatezza, di identità, di appartenenza, al limite del “recinto”.

Interrogarsi  per capire se, nel tempo della rivoluzione digitale, nel tempo del villaggio globale, sia sufficiente il pur necessario radicamento territoriale, storicamente perseguito dalle cdb, perché l’esperienza delle cdb, pur rifuggendo da ogni tentazione di proselitismo, sia visibile, accessibile a chiunque nella società la voglia conoscere e praticare.

Interrogarsi per capire se le modalità organizzative di tipo leggero che hanno connotato l’esperienza delle cdb e del movimento delle cdb sono funzionali solo all’interno di piccoli gruppi o possono essere adattate e vivere in realtà di maggiore dimensione e complessità.

L’altra proposta scaturita dal collegamento “Leggere il presente per programmare il futuro”- non in alternativa, ci è sembrato di capire- si differenzia dalla prima perché, rispetto alla prospettiva di futuro delle cdb, sembra privilegiare più che l’attenzione agli aspetti organizzativi, la vitalità del pensiero attivo sulla realtà presente. E’ il pensiero attivo, insieme con lo spezzare il pane e la riflessione sulla parola, il motore della comunità, spazio creativo dove tutti i carismi devono essere valorizzati nella piena libertà e responsabilità. E’ questo pensiero attivo, è questa creatività (non bloccati dalla sacralizzazione e dalla cultura dogmatica, pericoli sempre incombenti nelle esperienze religiose) che danno speranza di futuro al movimento delle cdb.

Noi pensiamo che le due proposte siano integrabili, ma senza alcuna gerarchia tematica. Classicamente, nelle nostre riflessioni, il primato è sempre ai contenuti più che alla forma organizzativa. Stavolta, nel seminario, dobbiamo evitare questo rischio. Anche perché il come si è comunità non è del tutto autonomo dal perchè si è comunità. La ricerca sui contenuti della fede, sui valori condivisi e la prassi come azione e intervento concreto nella storia non possono essere avulse e incoerenti con le forme relazionali e organizzative che segnano la vita della comunità nella sua quotidianità e nelle sue dinamiche interne.

Quindi, le metodologie organizzative se pure non trovano indicazioni dirette nel messaggio evangelico, neppure le possiamo considerare mere scelte tecniche desunte unicamente dai saperi delle scienze sociali. Le scelte anti-gerarchiche, della collegialità, della condivisione, dell’autogestione, del ministero o dell’autorità come servizio e non come potere, la valorizzazione dei carismi di tutti l’uguaglianza di genere non sono mere scelte scientifiche e di cultura democratica ma hanno a che fare anche con i valori che i Vangeli ci chiedono di testimoniare nella vita di relazione.

 

 

Cdb del Cassano-Napoli