Con creatività e speranza, passo dopo passo, tutti
insieme,
bambini e bambine, insegnanti, genitori,
abbiamo costruito in questi anni la scuola/tenda,
la scuola cioè che si modella sui bisogni di ragazze e
ragazzi diversi,
che respira col nostro respiro,
che cresce perché noi cresciamo, che libera la nostra
creatività e curiosità,
che ci aiuta a porre domande più che insegnare
risposte,
la scuola di tutti per tutti
aperta al respiro del quartiere e del mondo.
E ci siamo liberati dalla scuola/carcere,
dalla scuola dei tempi e luoghi rigidi, del tutti in
riga, del grembiule/divisa,
del sapere fatto di pillole amare da inghiottire con
una zolletta di zucchero,
del maestro unico più capo che amico.
La scuola/tenda non ce l’hanno regalata.
Qui all’Isolotto, sulla Montagnola,
al posto della scuola volevano fare un night.
E noi abbiamo alzato il nostro sogno: la tenda/scuola.
E’ stata una lotta gioiosa con i girotondi, i canti,
il fuoco, la ribollita.
E abbiamo fermato le ruspe.
Abbiamo ottenuto non solo un edificio ma un modo nuovo
di starci.
Dopo quarant’anni le ruspe sono tornate.
Vogliono la rivincita, pretendono distruggere il
nostro sogno realizzato,
intendono riportarci nella scuola/carcere.
E noi innalziamo di nuovo la nostra tenda.
Riusciremo a fermare le ruspe anche questa volta?
Forse sì, se ci prendiamo per mano e se siamo
determinati e uniti.