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I SILENZI DELLA CHIESA

CdB del Cassano - Napoli  

E’ da tempo ormai che assistiamo all’avvicendarsi delle sconcertanti  rivelazioni riguardanti le dubbie “frequentazioni” e i discutibili comportamenti “privati” del nostro Presidente del Consiglio. Comportamenti poi che “privati” non sono, poiché, se è disdicevole per chiunque fondare la propria esistenza su una sorta di “doppia morale”,  tanto più lo è per un uomo pubblico, con un importantissimo ruolo  istituzionale. Non si dimentichi, peraltro, che è stato lui stesso a fondare la propria popolarità facendo leva sulla famiglia e sui valori cristiani. Quello che però ci lascia perplessi e ancora più addolorati è l’atteggiamento delle gerarchie cattoliche che non condannano esplicitamente, con chiarezza e decisione, l’operato del premier e che troppo frequentemente  tacciono per evidenti ragioni di convenienza, evitando accuratamente di inimicarsi un uomo potente pur di garantirsi, in cambio di supina acquiescenza, ulteriori prebende e maggiori privilegi, per i quali anche l’etica, privata o pubblica che sia, può attendere. E’ dalla felice stagione conciliare, ormai 40 anni or sono,  che tante realtà ecclesiali di base lottano per una chiesa “altra”, una chiesa capace di incarnare con atti concreti lo spirito evangelico ed il suo messaggio di verità e di liberazione. Per questo non siamo disponibili a tollerare la coesistenza, in ambito cattolico, di una chiesa “politica”, osservante delle  perverse logiche della “ragion di stato” ed una chiesa “profetica” attenta invece ai bisogni degli ultimi  e di quei miliardi di esseri umani che hanno fame e sete di giustizia. Il futuro della chiesa, la sua credibilità, in questo terzo millennio, si gioca  sulla sua capacità di superare finalmente vecchie e nuove ambiguità morali, culturali, politiche che ne hanno  purtroppo connotato la bimillenaria storia. Non vorremmo che un altro papa, un domani più o meno lontano, dovesse rinnovare la “liturgia” e la retorica delle richieste di perdono per gli atteggiamenti omissivi od  omertosi di oggi.    

Napoli, 28 giugno 2009