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Nino Lisi

Risposta a Francesco Zanchini

Ringrazio Francesco Zanchini per l’attenzione che ha accordato al mio scritto su Teano, ma devo dire che non capisco la sua accusa di essere incorso in pericolose semplificazioni. Anzi, a dire il vero,   mi sembra un’accusa del tutto impropria. I <dati rilevanti della strategia del governo "piemontese">, che secondo Zanchini    sarebbero sfuggite attraverso le maglie della semplificazione,altro non sono che  l’ovvia conseguenza  e forse anche la ragione del fatto che, come ho  rimarco nel mio articolo, l’unificazione del paese in un solo stato è avvenuta attraverso la <conquista/annessione da parte di uno stato preesistente>. Per altro,  l’elencazione di Zanchini   potrebbe   allungarsi  menzionando ad esempio il drenaggio del risparmio meridionale operato  più o meno   per   un secolo dai banchi meridionali e dalle Regie Poste  per finanziare la modernizzazione   del nord e ricordando  – cosa che viene ignorata costantemente - che l’afflusso al nord di capitali del sud è continuato persino all’epoca della Cassa per il Mezzogiorno (come è documentato da una ricerca dell’Isveimer  relativa alla Puglia) ed ancora negli anni 80 del secolo scorso,  come dimostrato da una ricerca della Banca d’Italia. E l’elenco nemmeno sarebbe completo

Ma per qual motivo avrei dovuto dilungarmi su ciò nel mio articolo su Teano? Non avevo lo scopo  di spiegare come e perché le radici della “questione meridionale” affondano anche  nel processo di unificazione dell’Italia, ma volevo  fornire uno spunto di riflessione sulla inadeguatezza, anzi sulla pericolosità, di un approccio basato sulla  contrapposizione della questione meridionale con quella settentrionale   e di  una strategia che  per  contrastare le derive  secessionistiche ricorra ad una logica risarcitoria  (quella appunto della Lega) che porta a misurare chi ha perso di più e chi meno, chi ha guadagnato di più e chi meno dalla unificazione del paese (logica nella quale mi pare possano iscriversi anche  i rilievi di Zanchini). Ma di proporre un approccio differente: le  due “questioni” hanno la medesima origine in due tratti salienti del processo unitario e dunque mettiamoci insieme,  nord e  sud, per rimuoverle  e rifondare su di un impianto nuovo l’unità del paese. 

In altri termini:  la Lega e  Micciché propongono soluzioni sbagliate per problemi veri e gravi che  è impossibile  ignorare. Cerchiamo, anche con loro, comunque non contro di loro, le soluzioni giuste.

Nino Lisi