BERTONE HA VINTO, MA NON FINISCE QUI

Pubblicato sul blog di don Franco Barbero

venerdì 4 settembre 2009

 

Boffo ha dovuto dimettersi. Bagnasco ha dovuto inchinarsi al volere di Bertone che ha voluto così mettere in riga l'episcopato italiano accusato di alcune sortite pungenti contro il premier. Il papa, bifronte e disperato, ha cercato di tenere insieme "la sacra famiglia" affinché non si divorassero. D'accordo con Bertone, ha poi preso la decisione chiedendo a Bagnasco di notificarla a Boffo. Al di là del teatrino, tra Bertone e presidenza dei vescovi italiani è lotta senza quartiere: tutto chiaro anche per un cieco.

Tra notizie che ho e ipotesi che avanzo, propongo qualche riflessione:

1) Molti vorrebbero la destituzione di Bertone, ma il vecchissimo papa non potrà e non vorrà disfarsi facilmente di questo collaboratore particolare.

2) La chiesa-popolo di Dio assiste allo spettacolo di questi attori cardinali che coprono il ring sul quale si azzannano con attestati di solidarietà a Boffo. Non stupisce ciò che avviene nei palazzi delle gerarchie: è il mondo delle carriere, del sacro sopruso, delle ipocrisie. E' così da secoli. Il fatto sconvolgente è un altro: il silenzio dei cattolici ridotti a spettatori. Questo popolo di Dio quando dirà BASTA a simili manovre?

3) Vado scrivendo da anni che il vero pericolo per la laicità e la democrazia ha un nome preciso: Casini. Lentamente il vaticano vuole, senza rotture e senza opposizioni a Berlusconi, cambiare cavallo e cavaliere. Si tratta  di una operazione già in atto che dovrebbe perfezionarsi a partire dalle elezioni regionali del 2010. Qualche perplessità sui vari Cuffaro in vaticano è superabile vista la totale fedeltà di Casini e di tutta la sua truppa del family day. Tuttavia per ora il vaticano , mentre le trattative sono in corso, non butta via il vecchio puttaniere e cavaliere.

Tutta questa rete d intrallazzi e questa connessione di interessi evidenziano quanto la chiesa-gerarchia abbia messo all'ultimo posto la predicazione del Vangelo. Bertone per ora ha vinto, ma non finisce qui. I conti si regoleranno nei prossimi anni, forse nel prossimo conclave.