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SOLIDARIETÀ ALLE GIORNALISTE DELL'UNITÀ

Care amiche,

neppure io avrei pensato di arrivare a questo punto. Ovviamente è da parte di tutte doverosa - e dolente - la solidarietà alle giornaliste e all'Unità (mi permetto una battuta a scopo rasserenatorio: se il Presidente querela per essere stato definito "un impotente", il tribunale dovrà accertarne le condizioni reali. Non siamo negli Usa, ma ci è già passato Clinton ...)

Siamo persone serie e, quindi, torniamo a parlare di noi. Che l'umiliazione di tutto un genere sia avvenuta da parte di chi si è permesso di querelarci è palese a tutti. Penso che il suggerimento delle amiche che hanno menzionato la Corte di Strasburgo sia da accogliere immediatamente: troviamo una giurista che stenda il nostro ricorso e assumiamoci le nostre responsabilità. A mio avviso è un'azione urgente e spero che si attivi al più presto: io firmo già fin d'ora, se sono necessarie anche le firme singole.

Ma mi corre l'obbligo (insieme con il solito brivido per la schiena) di sottolineare che sulla dignità femminile la parte maschile continua a non reagire. A donne e uomini sta a cuore la libertà di stampa e credo che saremo ben presenti alla manifestazione che si dovrebbe tenere il 19 a Roma. Ma non è normale in vigenza della parità che conti solo il neutro che esclude le diversità dei generi: qui siamo di fronte a quello che noi non chiameremmo mai vilipendio (che, peraltro, riguarda anche la bandiera), ma che è stata assoluta violenza all'immagine e al corpo di tutte le donne. Le parlamentari PD hanno fatto un'interpellanza, in quanto donne. Assenti, tuttora, i maschi, che mi risulta non abbiano depositato nessun atto formale in materia; ma sembra che non si siano neppure accorti che, quanto a dignità, è andata a rotoli anche la loro. Una volta chiamavano "onore" il luogo del nostro corpo che, se violato, infangava l'intera famiglia e permetteva vendette mortali. Possibile che nessuno sia reattivo sulla vergogna che dovrebbe sentire un uomo di fronte a "un capo" che si comporta come il Presidente del Consiglio italiano? Non è che tutti si ritengono, rispetto al sesso, degli "utilizzatori"?!!

Le donne giustamente sentono il problema di interrogarsi su dove stiamo andando con questo decadimento culturale e sociale e si interrogano su se stesse e sulle giovani donne, che non sono tutte deficienti o escort. Ma si chiedono pure se anche gli uomini si interrogano sul senso generale della sessualità e che cosa dicono ai loro ragazzi, sempre più demotivati e violenti nei confronti del mondo, ma soprattutto, contro le donne e - non senza correlazione con questo decadimento culturale e sociale - gli omosessuali.

Giancarla Codrignani