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Comunità Isolotto

IL TERRORISMO E LE SUE MASCHERE"  

Finché i "centri di potere che hanno utilizzato il terrorismo" restano impuniti non si può abbassare la guardia della memoria e la ricerca della verità ripete l’Isolotto ricordando quanto dice con chiarezza e forza lo stesso Claudio Nunziata, pubblico ministero al processo per la strage di Bologna, nella prefazione alla pubblicazione "Il terrorismo e le sue maschere":

"Le inerzie e il deficit di analisi storico-politico-culturali di questi fenomeni (il ricorso alla violenza politica e le deviazioni istituzionali - ndr) hanno comportato per il nostro Paese danni enormi, hanno indotto una generazione di giovani a credere che contro i tentativi di eversione e le deviazioni istituzionali si potesse reagire adeguatamente solo con il ricorso alla lotta armata, hanno depotenziato il principio di legalità e aperto la strada a una mistura di illegalità mafiosa, politica ed eversiva che si è coagulata intorno ad una comune ideologia autoritaria nel tentativo di ridurre nelle istituzioni i principi di trasparenza e di controllo democratico per assicurare il mantenimento di rendite illecite e spazi di privilegio". La mancanza di luce ha creato "danni enormi"; e continua nella sua opera distruttiva: "I centri di potere che hanno utilizzato il terrorismo - scrive ancora Nunziata - sono rimasti pressoché impuniti. (...) Il malessere determinato da questo stato di cose non lo si è rimosso dalle istituzioni, né si può pensare che il rinnovamento della classe politica possa da solo svolgere una funzione salvifica in tale direzione. Non lo può perché sono rimasti integri gli interessi usciti rafforzati da quelle deviazioni, non lo può perché le strutture dello Stato sono destinate a sopravvivere ai governi con rischi di ingabbiamento delle prospettive politiche di rinnovamento, non lo può perché anche la sopravvivenza dei politici compromessi costituisce un obbiettivo pericolo a modalità di condizionamento del sistema democratico, non lo può perché in uno Stato di diritto il cattivo funzionamento delle responsabilità genera una convinzione di impunità che alimenta altre illegalità". Tener viva la memoria è l'unica fonte di speranza. E' stata la mobilitazione popolare - conclude Claudio Nunziata - e la forte presa di coscienza cresciuta nel Paese attraverso migliaia di assemblee organizzate anche dai sindacati confederali nei luoghi di lavoro, dall'associazionismo volontario e da comunità di varia estrazione a restituire alle istituzioni la forza di reagire e di ritrovare il gusto del vivere civile