Filippo Gentiloni

 

Tra i mille volti della chiesa

Da il manifesto 1 maggio 2005

 


Vale la pena di prendere qualche distanza dalle folle papali di Roma, per non dimenticare le vere dimensioni della religione e in particolare della chiesa cattolica, i suoi mille volti, la sua realtà irriducibile a Roma e a piazza San Pietro. Ce lo hanno ricordato alcuni precisi e significativi eventi proprio di questi giorni, tra l'altro l'incontro nazionale delle Comunità Cristiane di Base (Cdb) a Chianciano (23-25 aprile) sul tema «Comunità: segni di convivialità nella storia. Percorsi conciliari a 40 anni dal Vaticano II». Era il ventinovesimo incontro nazionale, una cifra che la dice lunga sulla vitalità di questo movimento, nato proprio sull'onda del Concilio Vaticano II . 

In un documento preparato dalle donne e dalla segreteria nazionale delle cdb sul prossimo referendum sulla procreazione assistita «si esprime la volontà di non obbedire all'invito all'astensione delle gerarchie ecclesiastiche che ancora una volta hanno invaso pesantemente il campo della libertà di coscienza dei credenti, nella convinzione che la liberazione dal sistema di dominio sulle coscienze e sui corpi gioca un ruolo importante per il presente e il futuro del mondo». Le cdb ripetono ancora una volta la volontà di essere non «un'altra chiesa, ma una chiesa altra». E sono consapevoli «che la diversità è un valore, e sentono più che mai il bisogno di coinvolgere nella loro riflessione altre esperienza di gruppi e comunità ecclesiali , che a 40 anni dal Concilio, con percorsi diversi per luogo e settore di intervento sono impegnate nel tentativo di costruire una Chiesa `altra'». Le cdb sanno bene che sono molti i gruppi e le comunità che, come loro, prendono le distanze dai trionfi vaticani e invocano fedeltà alle intuizioni del Vaticano II . 

Fra questi, qualitativamente molto valido anche se poco numeroso, il gruppo dei preti operai che ha tenuto a Bergamo (28-30 aprile) un incontro sul tema «Reinventare la vita: tra discontinuità e continuità», e che è autore della bella rivista «Preti operai».