Crepe nell'etica

Filippo Gentiloni

Da il manifesto 30 gennaio 2005

 

Dello scontro fra le autorità cattoliche spagnole e il governo Zapatero si è già parlato sulle nostre pagine. Ma vale la pena di ricordarlo, anche perché offre lo spunto per alcune riflessioni di una certa importanza. La vicenda è partita da una dichiarazione ufficiale del portavoce dei vescovi spagnoli: l'uso del preservativo, in certi casi, si dovrebbe dire lecito, soprattutto per evitare la diffusione dell'Aids. Posizione decisamente diversa e contraria da quella cattolica ufficiale. Alla dichiarazione è seguito un immediato imbarazzo, rimbalzato da Madrid a Roma. Imbarazzo aggravato da alcune posizioni del governo Zapatero sul matrimonio e sulla sessualità.

A opporsi a Roma, dunque, proprio la cattolicissima Spagna (gli anni del Generale Franco non sono poi così lontani). Inevitabili, dopo pochissimi giorni, i chiarimenti, rimbalzati anche questi, da Roma a Madrid. Ripetuta, a chiare lettera, la posizione cattolica tradizionale: l'Aids non si combatte con il condom - sempre immorale - ma con la castità. La vicenda ufficialmente è chiusa, ma le riflessioni che ha innescato sono aperte.

La prima non può non riguardare un certo scollamento che si riscontra con sempre maggiore frequenza fra la dottrina ufficiale e la prassi dei cattolici. Scollamento, crepe. Forse anche incertezze. Le si possono riscontrare, ormai, non soltanto negli ambienti del cosiddetto «dissenso», ma anche in quelli dell'ufficialità, della ortodossia.

Posizioni diverse da quelle ufficiali vengono sempre più spesso alla luce, anche se dopo poco tempo sono costrette a rientrare. E tutto fa pensare a una loro larga diffusione, anche se è difficile quantificarla. Si ha l'impressione che sempre più spesso molti cattolici giudichino con la testa propria più che con quella del Vaticano. Probabilmente anche con il consenso di una parte non indifferente del clero. Impressioni, comunque, non dimostrabili né quantificabili. Basti pensare, per toccare un'altra questione scottante, a quella del controllo delle nascite. Anche qui la posizione ufficiale sembra largamente disattesa: del vecchio Ogino-Knaus chi si ricorda più?

Ma la vicenda spagnola induce anche a un'altra riflessione. Possibile che nel mondo il cattolicesimo sia caratterizzato soprattutto per questioni di etica sessuale? Il no al condom, ad esempio, rischia di apparire più importante delle prese di posizione in favore della pace o dei poveri del mondo. Una immagine, a dir poco, fortemente riduttiva e distorta. Il cattolicesimo appare non soltanto vecchio, ma schierato più con i ricchi che con i poveri del mondo. Peccato.