Filippo Gentiloni

L'Islam rivolto a Occidente

Da il manifesto 5 giugno 2005

 

Il Corano al centro delle nostre attenzioni come non mai. Non era mai successo che un grande giornale lo vendesse nelle nostre edicole, come non era mai successo che alcuni rappresentanti di una grande nazione lo esponessero alla vergogna. Due casi emblematici: tutto il mondo, anche il più lontano dalla Mecca, volente o nolente, deve fare i conti con l'islam e il suo Corano. Come? Con quali strumenti e soprattutto con quale atteggiamento? Le cortesie fra le grandi religioni sono in crescita, anche per l'impulso dato da Roma; sembra che il nuovo papa voglia continuare nella linea di Giovanni Paolo II, che era arrivato anche a pregare in una moschea. Scambi di cortesie, dunque: dialoghi, dichiarazioni di pace. Delle crociate non si parla: come se non fossero mai esistite. Si continua a negare a gran voce che esista uno scontro : né politico né civile, tanto meno religioso.

Eppure... Non sono solo rose e fiori. Il «nostro» occidente, mentre cerca di stringere la mano all'islam, combatte il terrorismo che non maschera il suo carattere anche religioso. Anche: non soltanto né prevalentemente. Ma non si può negare che i kamikaze vanno a morire convinti del premio che li attende.

Un islam, dunque, anche aggressivo. Soprattutto giovane.

E' giusto che l'occidente continui a ripetere che esistono vari islam e che se ne può - anzi, se ne deve -a parlare sempre al plurale. Ma il pluralismo non può far dimenticare quell'islam più aggressivo che cresce soprattutto nei paesi oggi al centro delle attenzioni e delle speranze di tutti.

Notevole l'imbarazzo anche dalle nostre parti. Non pochi pensano che i toni pacifici e pacificatori del mondo cristiano più ufficiale, a cominciare dal Vaticano, siano inutili, forse anche dannosi, forse addirittura falsi, dominati da una diplomazia autolesionista. Non pochi pensano che Oriana Fallaci (che venerdì è passata dall'islam all'embrione) abbia ragione: i suoi libri continuano ad andare a ruba. Il cristianesimo - la cristianità - non dovrebbe mostrare più grinta, se non vuole restare travolta? Un interrogativo che il nuovo papa si trova sul tavolo. Come si trova sul tavolo molte altre questioni «globali», da quella della Russia ortodossa a quella della Cina con i cattolici divisi in due gruppi. Ma quella del rapporto con l'islam è forse la più scottante, anche se si considera la quantità di islamici che arrivano come immigranti nei paesi a maggioranza cristiana. Problemi scottanti, sia per le scuole dei bambini che per gli orari di lavoro e per i matrimoni. Gli studi in proposito non mancano. Fra gli altri, L'islam in Italia delle Edizioni Lavoro, a cura di Chantal Saint-Blancat (sottotitolo significativo: «Una presenza plurale»). Di Enzo Pace, Islam e occidente (Edizioni Lavoro). Sempre valido, anche se di qualche anno fa, il classico L'Europa e l'Islam di Bernard Lewis (Sagittari Laterza).