Filippo Gentiloni

Benedetto inter pares

il manifesto 25 novembre 2007

 

Tempi duri per l'ecumenismo, soprattutto perché Roma continua a rivendicare il suo primato come unica vera chiesa cristiana. Una posizione che non era stata mai rinnegata , ma che Benedetto XVI riafferma con forza. Anche il recente incontro ecumenico a Sibiu non ha registrato passi avanti. Soprattutto il mondo protestante appare lontano da Roma. Qualche passo avanti, invece, lo si può registrare fra il cattolicesimo e il mondo ortodosso , fra le «tre Rome» (la seconda sarebbe quella di Costantinopoli e la terza quella di Mosca: ma non bisogna dimenticare che fra Costantinopoli e Mosca i rapporti non sono facili). Il recente incontro di Ravenna fra cattolici e ortodossi sembra avere aperto qualche strada. Il contenzioso, come è noto, riguarda non tanto le dottrine quanto la giurisdizione: in parole povere, il primato del papa di Roma. Tre le questioni che sono state discusse a Ravenna: comunione ecclesiale, conciliarità, autorità. Tutti d'accordo nel riconoscere il potere del vescovo sulla chiesa locale. Rimangono le difficoltà sul vescovo di Roma: forse sarebbe possibile che le chiese orientali lo riconoscessero come una specie di «super patriarca», o, meglio di «primo patriarca». un riconoscimento che non sarebbe a scapito delle autorità locali. Un compromesso che è difficile da accettarsi, sia da una parte che dall'altra. Il papa di Roma, dunque, non come sovrano ma come primo inter pares. E si aggiunge che «il primo non può fare niente senza il consenso di tutti». Intanto Roma sta riformando il sinodo dei vescovi, una specie di suo parlamento consultivo: si darebbe più spazio di prima ai vescovi orientali, un ponte verso l'ortodossia. Ma le difficoltà vengono anche dagli ortodossi, soprattutto da Mosca, il cui patriarcato conta il maggior numero di fedeli e pretende una specie di primato nei confronti di Costantinopoli, mentre contesta duramente l'attività dei cattolici nei territori dell'ex Urss. E' interessante notare che i rappresentanti di Mosca a Ravenna hanno lasciato i lavori, in polemica nei confronti del patriarcato di Costantinopoli, carico di storia ma con ben pochi fedeli. Comunque nel grande e variegato mondo cristiano qualche cosa si muove.