Filippo Gentiloni

Cinque piaghe del Rosmini

il manifesto 18 novembre 2007

 

Proprio oggi, nel duomo di Novara, Antonio Rosmini viene proclamato beato. La chiesa cattolica compie un gesto che fa riflettere, una specie di ritrattazione. Nel 1832, proprio il 18 novembre, Rosmini iniziava a scrivere l'opera più famosa, «Delle cinque piaghe della santa Chiesa» che il Vaticano si affrettò a mettere nell'Indice dei libri proibiti. Dall'Indice, dunque, alla beatificazione: un secolo e mezzo di storia della chiesa cattolica, con le sue luci e le sue ombre.

Vale la pena di rivedere - forse aggiornare - quelle «piaghe».

La prima è la divisione del popolo cristiano dal clero, con grave danno dell'unità della chiesa. Una unità resa più difficile anche dall'uso del latino. L'insufficiente educazione del clero è un'altra piaga. Ne sono responsabili anche i vescovi, preoccupati di troppe «faccende» e divisi fra di loro: contese, potere e ricchezza. Eccessivo il potere dei laici all'interno della chiesa. L'ultima piaga è proprio «la servitù dei beni ecclesiastici». Rosmini aveva previsto le difficoltà che sarebbero derivate dalla vicinanza delle due sponde del Tevere, proprio quelle difficoltà che i concordati avrebbero cercato - invano - di risolvere. In realtà si apriva un mondo nuovo, quello delle moderne democrazie. Rosmini lo aveva previsto e compreso, molto prima del Vaticano e del Concilio. Il cardinale Martini: «Rosmini intravede vie d'uscita e soluzioni possibili a mali antichi, riesce a leggere come abusi inaccettabili soluzioni a cui ci si era da lungo tempo abituati e che sembravano ormai radicate». La beatificazione di oggi stimola almeno due considerazioni positive. La prima sottolinea la possibilità, anzi la necessità che nella chiesa si sentano voci serenamente critiche, come fu, allora, quella di Rosmini. La seconda sottolinea la capacità della autorità ecclesiastica di fare, talvolta, marcia indietro. Lo ha fatto per Galileo, per Rosmini lo sta facendo, anche se con difficoltà, per l'evoluzionismo. Due considerazioni che fanno bene sperare per il futuro.