Resoconto Incontro nazionale donne

 

Dal 2 al 4 giugno a Genova, ospitate all'Ostello della Gioventù, ho fatto la mia prima esperienza di incontro a livello nazionale con il Gruppo Donne delle Comunità Cristiane di base, grazie alla comunicazione che ne era stata fatta durante l'incontro regionale della FDEI a Vallecrosia.

Sono innumerevoli gli stimoli e le conseguenti riflessioni che emergono da queste giornate intense e vivificanti, risultato di un programma ben gestito nei suoi vari momenti esperenziali di laboratorio e di convivialità.
Presenti più di cento donne provenienti da varie località, di diversa cultura cristiana o laica, di diverse professioni e i "temi" proposti nei vari momenti delle giornate sono stati condotti da esperte della teologia, della filosofia, del teatro, della sociologia, seguiti dai relativi dibattiti.

Ma, al di là della cronaca, mi interessa far rilevare come Dio ci regala le ali alla nascita perchè lungo il percorso della vita possiamo decidere di spiccare il volo e non rimanere nella palude dell'indifferenza, dell'egoismo, della solitudine.

Questo lo dico particolarmente per me stessa in quanto la lettura biblica, condivisa con la chiesa evangelica valdese di Imperia - dove vivo - ha fortificato la mia esigenza di riappropriarmi della Parola con strumenti adeguati di lettura e di interpretazione primo fra tutti il metodo storico-critico per una esegesi seria, documentata, aperta, fuori dalle limitazioni imposte dalla tradizione della chiesa cattolica da cui provengo.

E tutto questo risveglio mi ha fatto crescere la sete di nuove esperienze per aiutarmi a riconoscere questa grande ricchezza "dentro" che non sappiamo valorizzare da soli ma che dà il senso di pienezza della vita..

Chiamiamola: potenza della PAROLA che, se accolta, diventa seme che trasforma occhi per vedere e orecchio per ascoltare..

Il tema dell'incontro "IL DIVINO: ABITARE IL VUOTO"... lascia piuttosto spiazzati..
Come si può dirlo, come liberarlo, come condividerlo.
Sembra che il "divino" sia uno spazio vuoto..una mancanza. In realtà, si dice, non deve essere inteso come fatto negativo, ma come spazio "nuovo" nel quale far giocare la nostra libertà con segni e gesti quotidiani che rendano attuali le "parole incarnate" pur nella difficoltà della comprensione.

Occorre OSARE di entrare nel vuoto liberando la memoria dal vissuto. Solo così sperimenteremo lo spazio "divino" dentro di noi.
E qui la brava Elisabeth Green  ha spaziato in lungo e in largo lanciando interrogativi a catena sempre rimanendo ancorata al messaggio.

Aggiunge infatti:

- Dio il settimo giorno si riposò..(riposo, dunque vuoto di attività)
- Gesù,come dice il Vangelo.."si ritira in silenzio, sospende ogni
atto,riprende il contatto con sè stesso..

Dunque è un "vuoto" che genera "pieno". E'nell'immersione in tale vuoto che intravvediamo ciò che siamo, che desideriamo fare, liberati dai vincoli dei pregiudizi,illuminati dal richiamo della Parola.

Tale atteggiamento è semplicemente un atto di Fede, dice Elisabeth.
Aggiunge che questo è un vuoto che non deve spaventare perchè diventa spazio di libertà e di creatività che si esprimerà come il profumo in tantissime particelle invisibili, ma odorabili da ciascuno.

Immagine suggestiva che aleggiava negli incontri assembleari e di gruppo, nella biodanza, nel bibliodramma, nella manipolazione della creta, nel lungo racconto della favola piena di simboli e di archetipi da analizzare.

Maria Incamicia

– responsabile regionale Liguria FDEI - Imperia