Comunicato stampa delle CdB italiane

 

Il Collegamento Nazionale delle Comunità cristiane di base italiane, riunito a Bologna nei giorni 23/24 febbraio 2008,di fronte allo scandalo provocato dall’inserimento del dramma dell’aborto nella campagna elettorale, già segnata da una pesante conflittualità, denuncia le responsabilità di gran parte della gerarchia cattolica complice se non ispiratrice di tale strumentalizzazione.

Questo coinvolgimento, profondamente antievangelico, si colloca all’interno di un disegno da tempo perseguito di imporre una svolta teologica alla pastorale della Chiesa funzionale ad un aumento di potere in Italia ed in Spagna.

Le Comunità, come avevano già affermato nel 1981 alla vigilia del referendum sulla Legge 194, che ha diminuito notevolmente il numero delle interruzioni di gravidanza debellandone la clandestinità, che condannava a morte migliaia di donne, ribadiscono con forza che:

“non la chiesa, non il potere, non la scienza, ma la coscienza delle donne ha incarnato il messaggio di Gesù di Nazarethche insegna che non esistono né schiavi, né liberi, né ruoli dominanti, ma la necessità di esprimere la propria identità”.

Chiamano quindi i cattolici che non si riconoscono nelle scelte politico culturali della gerarchia ecclesiastica a levare alta la loro denuncia e il loro dissenso.

Incoraggiano le donne a non lasciarsi intimidire e le sostengono nella rivendicazione della loro dignità e del riconoscimento del senso di responsabilità con cui la grande maggioranza di loro affronta il dramma provocato dall’impossibilità di portare a termine la gravidanza.

Al tempo stesso sollecitano gli uomini a condividere tale responsabilità liberandosi dagli stereotipi imposti dalla cultura patriarcale fondata spesso su un malinteso senso della sacralità della vita.

Collegamento Nazionale delle Comunità Cristiane di Base italiane

 

Bologna, 24.02.08