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TORNANDO DA TIRRENIA

L'incontro di collegamento delle comunità di base svoltosi a Tirrenia il 3-4 ottobre sul tema "quale futuro per le nostre comunità", ha evidenziato che l’interrogativo si pone non tanto per progettare una qualche forma di sopravvivenza della nostra esperienza, ma per analizzare insieme proprio quali contenuti esse rappresentano attualmente di fronte agli interrogativi di senso che emergono dal movimento di base più impegnato nella ricerca di spazi di socializzazione e di identità.

Sono assai diffusi, sebbene mai abbastanza, i luoghi dell'aggregazione di base con contenuto culturale e sociale, scarseggiano invece luoghi dove sia possibile condividere gli aspetti più profondi della vita, non esauriti dagli obiettivi politici e sociali pur tanto importanti. Nonostante che da vari segni emerga il grande bisogno di un respiro più aperto, libero, vitale rispetto ai condizionamenti del cosiddetto pensiero unico e agli ingabbiamenti della società del danaro e del consumo di beni sia materiali che religiosi, scarseggiano i luoghi in cui cercare collettivamente il senso del vivere e della sua finitezza nella pratica concreta del quotidiano, dove compiere insieme percorsi di liberazione creativa e positiva dal dominio del sacro in una circolarità il più possibile alla pari. La sete è tanta ma le esperienze e le proposte fanno fatica a farsi strada e ad emergere.

Le riflessioni dei partecipanti al collegamento di Tirrenia hanno evidenziato perplessità, smarrimento e senso del limite di fronte alla complessità dell’oggi ma, come sempre, sono state ricche di contenuti.

Ritrovarsi periodicamente per confrontarci è un momento di arricchimento reciproco ed anche questa volta è servito ad alimentare la voglia di esserci ora, nell'oggi, di ritrovare la capacità originaria di indignarsi e di essere una spina nel fianco dei poteri ecclesiastici e laici che dominano la vita e condizionano le coscienze, il bisogno di parole nuove alimentate in modo originale alle parole antiche sia del Vangelo che della sapienza dei vari popoli e culture, il desiderio di collegarsi meglio con le persone e i movimenti che cercano come noi uno spiraglio nel muro del deperimento della socialità, la ricerca di solidarietà con le nuove povertà ed emarginazioni e con le giovani generazioni che più soffrono la rapina della memoria e del futuro.

Sono tornata a casa rinfrancata.

                                                                                Luciana Angeloni

Comunità Isolotto - Firenze


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