Ruini: un’occasione mancata e un’invadenza ripetuta

A mio giudizio il card.Ruini ha, ancora una volta, perso l’occasione di stare zitto su importanti problemi che interessano la società italiana. La sua posizione, falsamente neutrale tra i due schieramenti all’avvicinarsi del voto del 9 aprile, percorre tutta la parte finale della sua prolusione al Consiglio permanente della CEI di oggi.

 Ruini sentenzia: i Pacs non corrispondono ad “effettive esigenze sociali”; semplicemente “controversa” è la nuova legge sulle tossicodipendenze, quando tutti indistintamente gli operatori del settore, in gran parte cattolici, si sono pronunciati duramente contro; “complesso” è il problema degli extracomunitari quando la legge Bossi-Fini è aspramente contestata dagli operatori e dal volontariato, sempre di estrazione cattolica; la nuova legge sul processo penale viene implicitamente accettata perché sono stati ripresi “alcuni rilievi del Capo dello Stato”, quando essa è invece denunciata da tutti i magistrati perché incostituzionale e tale da paralizzare ancora di più il funzionamento della giustizia.

 Non basta: il card. Ruini ripete da due anni e mezzo che la situazione in Iraq è difficile, senza un minimo cenno di ripresa della forte denuncia della guerra preventiva che fu di Giovanni Paolo II ed ignorando  lo scandalo di Abu Graib, l’uso del fosforo bianco a Falluja e molto altre cose di questo tipo che sono ormai a conoscenza dell’opinione pubblica in tutto il mondo.

 Non ha  letto il card. Ruini il violento “j’accuse” dell’arcivescovo di Pescara e presidente di Pax Christi Mons. Tomaso Valentinetti nei confronti della propaganda di Forza Italia inviata a tutti i parroci italiani? Dopo un elenco analitico di tutte le gravissime responsabilità del governo e della maggioranza in carica, Valentinetti denuncia “l’arroganza, la mancanza di pudore, la presunzione di presentarsi come interpreti fedeli del Magistero, della dottrina sociale della Chiesa e delle radici cristiane e l’uso strumentale di riferimenti religiosi per il proprio potere…”

Infine mi pare sorprendente che Ruini “decida” la politica della Repubblica italiana in materia di insegnamento della religione. Poco responsabile e probabile fonte di gravi tensioni con la comunità musulmana nel nostro paese mi pare  la liquidazione sbrigativa che Ruini fa del possibile insegnamento dell’Islam nelle scuole italiane perché rappresenterebbe un “indottrinamento socialmente pericoloso”, con contenuti contrari alla Costituzione.

Vittorio Bellavite

Portavoce di Noi Siamo Chiesa