Rabbia e indignazione

In un libricino don Luigi Ciotti parla del "diritto alla rabbia", perchè la rabbia può essere il segno dell'amore: ci si arrabbia per le cose che stanno a cuore, per le cose che si amano.

E, in questo momento, la rabbia e l'indignazione è forte ed irrefrenabile. Per chi con fatica e anche con gioia cerca di attualizzare il messaggio cristiano, per chi credente o non credente individua nel confronto civile, senza sotterfugi e strumentalizzazioni, ipocrisie ed ambiguità il senso vero della democrazia. Veniamo ai fatti.

Un parroco della mia zona ci ha mostrato un indegno opuscolo che F.I. ha mandato in tutte le parrocchie d'Italia, accompagnato da una lettera "blasfema" del Sigor Bondi. Noi che stavamo approfondendo il tema delle Beatitudini dal Vangelo di Matteo siamo rimasti sconcertati, il "torrente sanguigno ha accelerato la sua corsa", avremmo voluto manifestare la nostra indignazione di Cristiani feriti nel profondo dell'anima. Ma a chi? Poi ci è pervenuta la "tremenda, ma comprensibile" lettera di don Aldo Antonelli, parroco di una piccola parrocchia abruzzese, che alleghiamo e che preghiamo di divulgare, anche con le indicazioni che esprime lo stesso don Aldo.

Il governo, dopo aver assicurato dei privilegi che Cristo avrebbe "interpretato come la tentazione del deserto", adesso "batte cassa"!

E si apprestano, tra poco, in vista delle elezioni, a varcare la soglia del Vaticano, per chiedere la benedizione per qualche... crociata!

L'Italia innanzitutto ha bisogno di normalità. Non è più accettabile la spettacolarizzazione della politica, l'invasione sistematica dei mass media, la politica senza partecipazione e senza etica, l'imbroglio elevato a sistema, la mercificazione presentata come valore, l'aggressione e la calunnia come strumenti della tenzone politica... L'Italia non è un'azienda, gli Italiani non sono dei sudditi, il Parlamento non è un mercato. Bisogna prima liberarsi di questo "cancro" che avvelena da troppo tempo la vita civile degli Italiani, per poi avviare un processo di bonifica nelle relazioni, nell'economia, nell'ambiente... e tornare a discutere e a confrontarsi...

Non teniamoci dentro la "rabbia", manifestiamola con i mezzi e gli strumenti che riteniamo più idonei, nei luoghi di nostro riferimento... facciamo sentire la nostra voce...

Aldo Bifulco 

 della CdB del Cassano di Napoli