Testimoniare la nostra fede laica 

(Della laicità oggi si fa un gran parlare: per lo più in termini filosofici e/o di lotta politica; noi cristiani abbiamo un compito in più: testimoniare la nostra fede laica.)

Vivere la fede nel tempo senza tempio.

 “Né su questo monte, né in Gerusalemme”. Dove sta questo luogo?

 Dopo lo “scandalo” della cacciata dei venditori dal tempio, gli chiesero un segno di autorevolezza…Gesù rispose: “distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”…parlava – chiosa l’evangelista- del tempio del suo corpo”.

 Dunque, il corpo di Cristo risorto è il luogo del nuovo culto in spirito e verità.

 E siccome :” Io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare”… e “ogni volta che avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”, il luogo del culto in spirito e verità è anche e contemporaneamente il corpo-la vita-l’umanità degli uomini e delle donne di questa terra.

Vivere la fede fuori dal tempio. Dove sta questo luogo?

 Dice il Signore: “il vento soffia dove vuole, ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va”.

 In greco come in ebraico, la stessa parola -vento/soffio-  designa il vento e lo Spirito: il luogo di Dio, nel tempo del Cristo risorto, è dunque nel continuo, faticoso, gioioso ascolto della parola: non solo quella già scritta, ma anche di quella non ancora o che mai lo sarà, perché è gia impressa nel volto del fratello.

Vivere il tempo nuovo

 Ma come faremo, come riusciremo in questa missione?

 “Dovete rinascere dall’alto”, dice il Signore.

 Il nostro non è un ricevere passivamente, ma  un forte impegno  personale e di comunità.                  

“Adorare il Padre in spirito e verità”.   Che religione è questa?

 È  “la protesta” di un popolo in cammino, con la sete in gola e la sabbia negli occhi, che  domanda e si domanda: “ il Signore è in mezzo a noi, sì o no?”.

 È dover mangiare un cibo non noto; per  riprendere il cammino.

 È la situazione per cui alcuni mietono il grano, alla cui crescita non hanno lavorato; altri lavorano ad un campo di grano che non mieteranno. C’è da sentirsi inutili oppure liberi? Oppure soltanto figli di uno stesso Dio, che è padre e madre di tutti.

 È la sequela di colui che dice: “ Ora io vi dico che qui c’è qualcosa più grande del tempio”. E ancora dice: “Se aveste compreso che cosa significa: misericordia io voglio e non sacrificio!”

 È l’adesione alla parola ed alla vita di colui, a cui quando è stato annunciato: “Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti! Rispose: mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica”.

 Mario Campli

della CdB di San Paolo - Roma

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