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La preghiera PER e la preghiera CON

 

(…dicono che  è un loro preciso dovere: bisogna pregare per la conversione di tutti. Certamente bisogna rispettarsi; ma il rispetto implica la sottolineatura delle differenze… oddio: delle specificità. E Gesù Cristo, unico salvatore e redentore, è la specificità della chiesa cattolica. Insomma: appartiene a noi. Anche gli altri devono venire a Lui – cioè nella chiesa - e i nostri fratelli maggiori, gli ebrei, anche loro devono convertirsi; lo ha detto anche S. Paolo!  Ma bisogna misurare le parole: basta con “i perfidi” ebrei; e neppure la parola “accecamento” sta bene. Ma gli ebrei devono essere “illuminati” da Dio; più di quanto lo siano stati fin’ora: anche per questo il Messale – nella antica e sacra lingua latina - prega per loro, perché siano illuminati e si convertano. Dicono che non c’è niente di nuovo dal punto di vista teologico; è sempre  la “Dominus Jesus” che fa testo; il Concilio Vaticano II è troppo distante e, poi, lo si è  mal compreso. Si dialoga, certo; ma  “la figura di Cristo sarà sempre un punto di divisione e di differenza”. Del  resto “anche gli ebrei hanno nei loro testi liturgici delle preghiere che non piacciono a noi cattolici”. Insomma, una sana reciprocità.…dicono, dicono).

 

Quando Giovanni XXXIII mise le mani su quella infelice “preghiera” tolse il “pro perfidis judeis”, ma lasciò tutto il resto: tra cui l’invito a inginocchiarsi e pregare in silenzio.

Appunto: il silenzio! E dopo viene la domanda umile di essere tutti illuminati:

Rabbì-Maestro, vorremmo pregare con i nostri fratelli ebrei e – questa è la nostra silenziosa speranza- noi e loro insieme, rivolgerci al Padre.

Donaci le parole e, soprattutto, donaci un cuore nuovo: insegnaci a   pregare.

 ….Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe, nelle chiese e nelle piazze,  per essere visti dagli uomini e per essere ricordati dalla storia.

Ricordate l’ammonimento dei profeti: sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso dei giovenchi; che m’importa dei vostri sacrifici senza numero; anche se moltiplicate le preghiere io non ascolto. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, ricercate la giustizia.

E ancora: Su, venite e discutiamo; non temere perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni.

Perciò, quando pregate entrate in luogo appartato, chiudete la porta e pregate il Padre vostro nel segreto; e il Padre vostro, che vede nel segreto vi ascolterà.

Il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancora prima che gliele chiediate.

Voi, dunque, pregate così:        “Padre nostro che sei nei cieli,
                                            sia santificato il tuo nome;
                                            venga il tuo regno;
                                            sia fatta la tua volontà,
                                            come in cielo così in terra.
                                            Dacci oggi il nostro pane quotidiano
                                            E rimetti a noi  i nostri debiti
                                            Come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
                                            e non lasciarci nella  tentazione,
                                            ma liberaci dal male”.

 

Mario Campli

della CdB di San Paolo - Roma

 


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NOTA:

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