IN PRIMO PIANO


Chiesa altra o altra chiesa?

Chiesa altra o altra chiesa? Inserendomi nel dibattito mi accorgo subito che il quesito mi sta stretto. E capisco il perché. Mi sta stretto che l’alternativa proposta sia circoscritta solo al modo di essere chiesa, termine che, evidentemente per mia formazione ed esperienza, mi riporta ad un luogo, reale e metaforico, chiuso e rigido. Mi chiedo se da subito non si possa ampliare il dilemma inserendo altre possibilità e guardando più in là ad una strada diversa che prescinda dal riferimento all’istituzione e che potrebbe forse essere più affine alla natura originaria delle comunità di base.

Esse sono sorte come spazio di libertà, espressione di una coscienza critica entrata in collisione con la rigidità dell’istituzione che ha spesso imbrigliato la dinamicità e la fecondità innovativa delle istanze della base. Come abbiamo detto più volte nel corso di confronti e riflessioni dei gruppi, la fede è esperienza fondante che non si lascia circoscrivere e di essa dobbiamo accettare la forza e pure le contraddizioni. Abbiamo osservato come la comunicazione  e la condivisione della fede sia il dato essenziale da cui deriva il valore di essere comunità.

Certo non mi nascondo che la libertà da ogni riferimento istituzionale potrebbe comportare rischi di frammentazione, di isolamento, la perdita di punti stabili di riferimento e la conseguente deriva. Ma questa potrebbe essere la sfida che le comunità di base dovranno affrontare in futuro. Ritengo che, per trovare ancora il senso del nostro percorso, sarà essenziale salvaguardare ancora gli spazi di libertà necessari allo sviluppo di una coscienza critica e tutelare il pluralismo, che tenga conto di posizioni differenti, frutto di percorsi differenti, in modo che ognuno senta riconosciuta la propria specificità senza che questa si scontri con la sua appartenenza.

Sono doni preziosi che hanno segnato il cammino delle Comunità di base e che forse ci indicano per il nostro futuro una strada difficile che non garantisce sicurezze ma ci permette di continuare in modo proficuo la nostra ricerca.

Anna Cavallaro

       della CdB di San Paolo di Roma


Chi vuole inviare un commento sul Primo Piano pubblicato può inviarlo qui al sito delle CdB


NOTA:

Ricordiamo che questi interventi rappresentano “punti di vista” non necessariamente della comunità di appartenenza di chi scrive, tanto meno del movimento delle CdB, ma punti di vista personali dall’interno delle comunità su argomenti di attualità che ciascuna/o ritenga di dover proporre in primo piano come oggetto di riflessione.

I corsivi delle settimane precedenti sono reperibili in Archivio di "In Primo Piano"