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L’ELLISSE NON E’ UN CERCHIO ALLUNGATO

In occasione della giornata internazionale sulla nonviolenza che si celebra il 2 ottobre, vorrei proporvi  una riflessione su atteggiamenti mentali e modalità di vita nonviolenti: lo spunto mi viene offerto dalla bella immagine di Ipazia, nel film Agorà, quando costruisce l’ellisse sulla sabbia…..

Concepisco la nonviolenza come un atteggiamento aperto alla diversità, alla dualità, alla molteplicità, atteggiamento che costantemente possiamo esercitarci ad assumere nella vita quotidiana, il cui presupposto basilare è, però, non considerare mai un unico centro.

Se vedo il mondo come un insieme di centri, almeno due centri come nell’ellisse, posso veramente aprirmi alla diversità, considerare l’altro/a diverso/a da me come essenziale per la mia stessa vita: la mia visione sarà solo parziale, dal margine, sulla linea, perché comunque ci sarà quanto meno un’altra visione diversa dalla mia, se non una molteplicità di visioni sulla linea della curva.

Questo non è relativismo: è la molteplicità della  realtà, non solo geometrica ma di vita.

Mi viene spontaneo allora dire che non esiste un solo Universo, un solo Dio Padre, non esiste un unico Creato, un unico mondo conosciuto, e nemmeno un’unica Madre Terra, un’unica Teologia, un’unica ‘Salvezza’ed un unico ‘Salvatore’ o ‘Salvatrice’!

Non esiste da una parte tutta la ragione e dall’altra il torto;  non riconosco una religione che fissa un solo ‘centro’ ed una sola ‘circonferenza’.

Nello spazio, le cui dimensioni e misure sono infinite,  posso tagliare un cono con infiniti piani ed ottenere infinite figure curve, tra le quali ci sono anche i cerchi: ma la maggioranza sono ellissi! L’ellisse del resto non è una stiracchiatura del cerchio: l’ellisse presuppone la presenza di due centri che nel cerchio si sovrappongono ….

Il mio atteggiamento ‘nonviolento’ nei confronti di uomini e donne non potrà essere quindi diverso dalla considerazione della posizione ‘geometrica’ che assumiamo:

-         disponiamoci sul tracciato di una ellisse,

-         eliminiamo un centro e individuiamo più riferimenti visivi e attrattivi,

-         polarizziamo l’attenzione sulle diversità, per prime le diversità sessuali,

-         passiamoci un ‘filo conduttore’ tra le mani costruendo ellissi,

-         facilitiamo l’espressione delle altre e degli altri, senza prevaricare ( lo dico anche per me s’intende!)

 

29 settembre 2010 - Catti Cifatte (Comunità di Oregina – Genova)

 


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