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A proposito dei  proiettili mandati a don Marcello Cozzi.

   Caro Marcello,

ogni volta che si rompono usanze, costumanze, equilibri, connivenze, complicità, silenzi più o meno diplomatici si scatena il putiferio. La storia è Maestra. Per noi cristiani è anche più ricca di insegnamenti!

            Dobbiamo partire dai profeti dell’ A.T.? Dobbiamo ricordare gli scribi, i farisei, i sacerdoti del Tempio? Dobbiamo ricordare i profeti cristiani? Dobbiamo ricordare don Milani, Mons. Romero, don Santoro, don Puglisi, don Diana, ecc. ecc..

            Dobbiamo ricordare le Comunità di base?

            Sempre è stato detto: state nelle vostre chiese, dite la messa, non fate politica (non fate prendere coscienza alla gente)… perché la politica  (quella sporca) la dobbiamo fare noi.

            Ma se noi non liberiamo l’uomo e la donna dal peccato personale e sociale, che cristiani siamo? Se non costruiamo il Regno di Dio che è Regno di pace fondata sulla giustizia, animata dalla Carità e dalla Verità che ci stiamo fare sulla faccia della terra?

            Noi non siamo chiamati a fare i preti o i cristiani borghesi piccoli, piccoli. Abbiamo risposto ad una chiamata per il Regno, ad eliminare il peccato di qualsiasi tipo nel mondo.

            Noi crediamo a Gesù che ha detto: chi perde la sua vita in questo mondo per me avrà il centuplo quaggiù e l’eternità. Chi invece pensa di guadagnarla la perderà.

            Noi crediamo che vale la pena spendere la nostra vita per il Regno di Dio perché tutti gli uomini e le donne possano vivere da Figli di Dio, nella sicurezza, senza fame, con un lavoro, una casa,…….

            Noi crediamo che il tuo lavoro sia nella direzione giusta.

            Noi crediamo che le minacce ti dicono che stai lavorando bene per la nostra società.

            Noi crediamo e ti diciamo che non sei solo anche se sembri il più esposto.

            Sappiamo anche che c’è chi lavora nell’ombra della notte per fare i suoi affari e che è più difficile conoscerli, anche quando mandano minacce.

            Fa parte della vita cristiana rischiare per il bene di tutti.

            Ti siamo vicini, accomunati dalla passione per la legalità, per i ricattati, per i nostri giovani che si aprono ad un futuro difficile con le prospettive di disoccupazione o di emigrazione forzata, per gli adolescenti che hanno già la pratica della omertà….premessa di una cultura mafiosa: non vedo, non sento, non parlo.

            Tu stai facendo molto per la nostra società. Ma noi tutti siamo chiamati a fare molto di più per evitare di cadere in un clima da cui faticosamente, poi, si può uscire.

            Hai lanciato gli avvertimenti a tutti. Tocca a tutti raccogliere ed operare per il bene di tutti.

                       

             Come sempre accanto a te

      Don Franco Corbo

e la Comunità dei S.S. Anna e Gioacchino

 


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NOTA:

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