IN PRIMO PIANO


“Se non vi farete come bambini...”

Il vangelo di domenica scorsa (XXV del tempo ordinario B) esalta il bambino:

Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro:
«Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
 
(Marco 9, 35-36)

Un discorso sconvolgente: lo doveva essere ancora di più allora, quando al bambino non si faceva quella “corte” che si fa oggi.

Come mai e perché? Rispondono altri testi analoghi: quelli che esaltano gli ultimi e anche i poveri. Un vero rovesciamento di valori: i bambini valgono più degli adulti, i poveri più dei ricchi. In sostanza gli ultimi più dei primi. E’ la grande lezione che il vangelo affida anche alla famosa sintesi delle beatitudini.

Una lezione difficile da accettare e ancora più difficile da mettere in pratica. La chiesa nella sua storia ha cercato qualche volta di farlo (Francesco, Madre Teresa di Calcutta), ma quasi sempre in maniera estremamente minoritaria e con scarsa convinzione. Ogni cristiano è chiamato, oggi come ieri, a fare il possibile in questa direzione senza la quale il vangelo rimane lettera morta.

di Filippo Gentiloni

                 della CdB di San Paolo - Roma


Chi vuole inviare un commento sul Primo Piano pubblicato può inviarlo qui al sito delle CdB


NOTA:

Ricordiamo che questi interventi rappresentano “punti di vista” non necessariamente della comunità di appartenenza di chi scrive, tanto meno del movimento delle CdB, ma punti di vista personali su argomenti di attualità che ciascuna/o ritenga di dover proporre in primo piano come oggetto di riflessione.

I corsivi delle settimane precedenti sono reperibili in Archivio di "In Primo Piano"