Quanti padri e maestri per le donne!

 

“Scomodo dibattito tra laici e cattolici”. “Non starebbero tutti molto più comodi fuori dall’utero della donna?” sono le fulminanti battute di una vignetta di ElleKappa, da ‘la Repubblica’ del 18 novembre. Quanti padri e maestri per le donne!(*) Ancora una volta sul corpo della donna si giocano destini politici, alleanze di governo (anche future.  Forse perché l’autonomia, la libertà della donna dalla signoria maschile  spaventa.

 Un comunicato della Cei (29.11.2005) si chiude  sulla “leggerezza” con cui le donne  abortiscono. Non alluderà alla pillola RU 486? Ma  allora, le donne non vogliono più soffrire?

 Sembra di assistere ad un film già visto, come se anni di  lotte  potessero essere spazzati via da una nuova volontà di sottomettere, quietare, occultare. E le donne chiuse in un angolo da una politica che progressivamente, nei numeri, le ha emarginate.

 Chi ha attraversato gli anni ’70 misura lo scarto  con le attese vissute, ma legge, anche, nei fatti di questi ultimi mesi (referendum, attacco alla 194, sperimentazione della RU 486) la volontà degli sconfitti di allora di prendersi una rivincita. Non la possono comprare.

 Rossella Grasselli del Gruppo di controinformazione ecclesiale di Roma

 

(*) Né Padri né maestri,  Seminario delle CdB, Vico Equense, nov. 1993