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 Vita

Ogni vita è UNA vita. Unica e irripetibile, perché sorta su di una combinazione di geni che si è formata in un determinato momento: una fra le innumerevoli altre che avrebbero potuto formarsi in coda ad una catena, durata millenni, di innumerevoli altre combinazioni di geni, ciascuna formatasi  in un determinato momento tra le infinite altre che avrebbero potuto formarsi. Ma una vita non è  solo biologia,non è riducibile solo ad un sistema di geni, di molecole e cellule, anche se esso è indispensabile. E’ anche pensiero, conoscenza, emozioni sentimenti, speranze, delusioni, affetti. Ogni  vita dunque  è un patrimonio enorme, incommensurabile.

Come mai si potrebbe dunque non trepidare per ogni vita in pericolo? Come si potrebbe non mobilitarsi, impegnarsi, fare ogni sforzo, tentare anche l’impossibile per salvarla? E’ sacrosanto dunque quanto si è fatto per tentare di riportare ai loro affetti, pensieri, emozioni e sentimenti Daniele e il suo interprete. E sacrosanto sono anche l’orrore, l’indignazione e l’esecrazione per l’ignobile sgozzamento del suo autista. I suoi assassini non sapevano forse che anche lui era unico ed irripetibile, che mai nei millenni passati e neppure in futuro c’è stato e  ci sarà un’altra vita come la sua?

Ma come è possibile però che eguale mobilitazione ed impegno e sforzi e tentativi di sfidare l’impossibile non si verifichino anche per impedire la sequela di morti bianche che costellano il nostro paese in ogni giorno dell’anno? E perché eguale esecrazione non c’è per le vite che si spengono nelle acque del Mediterraneo? Sono forse vite clandestine? E che si fa per impedire che milioni di vite ogni anno si spengano per mancanza di cibo e di acqua?

Si tratta di interrogativi che non riguardano solo gli “altri”. Attendono risposta anche da noi. Da ognuno di noi.

Nino Lisi

Della comunità di San Paolo - Roma

 


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NOTA:

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