AL CASINO, AL CASINO!

“Non sempre la storia mostra il carattere mutevole delle istituzioni, dei valori, degli eventi. Attorno ad alcuni nodi problematici si viene formando una calcificazione che conserva, nella sua durezza, tratti arcaici, quasi insensibili al trascorrere del tempo.
La donna-prostituta dalla sua istituzione greca sino ai più squallidi bordelli di oggi presenta tratti di incredibile fissità. E’ come se uno sguardo medusiaco l’avesse pietrificata”.

(Secondo rapporto ISPES sulla pornografia in Italia ,1988. Tratto da “La sindrome del sultano”, di Oria Gargano, ed. “Differenza donna”).

Se è vero che gli elementi che costituiscono la realtà della prostituzione di ogni tempo si ritrovano immutati (umiliazione, brutalità, miseria, fragilità e debolezza lette come “disponibilità a “ o “inclinazione per”), tuttavia nei tempi cambiano i modi di sfruttamento delle prostitute, a seconda dei Paesi, delle strutture sociali ed economiche, ecc.
Nell’età della globalizzazione assistiamo al fenomeno della prostituzione di un numero sempre crescente di donne extra-comunitarie, assai spesso minorenni, poco più che bambine che attentano, con la loro presenza per strada, al la decoro delle nostre città e dei nostri paesi.
E poiché per molti/e la prostituzione è un servizio di cui è lecito usufruire, il problema diventa una faccenda di Ordine pubblico, di decoro urbano: i più di 9 milioni di italiani che abitualmente usufruiscono del servizio del sesso a pagamento devono poterlo fare in condizioni di comfort e di sicurezza, e la cosa non deve creare confusione nelle strade o imbarazzo (…ma ci pensi ai bambini e alle bambine: come possiamo spiegare?)
E’ per questo che sono state presentate in Parlamento circa 30 proposte di legge per l’abolizione della legge Merlin con conseguente riapertura delle “case chiuse”da parte della Destra e della Sinistra, tutti d’accordo.
Ma crediamo davvero che un “controllo” della prostituzione in luoghi chiusi possa realmente, come si dice, prevenire o combattere lo sfruttamento o la tratta?
Non trasformerà invece gli sfruttatori in rispettabili uomini d’affari , legalmente irreprensibili giacchè, come tutti i cittadini, pagheranno allo Stato le tasse sulle loro imprese e sui loro introiti?
E il “cliente”? Questo fantasma del quale mai si parla: che percezione sociale si ha di lui?
Qual è il clima culturale che ne legittima l’esistenza?
Una prossima proposta legislativa pare riguarderà più snelle procedure per l’incriminazione e l’arresto delle prostitute.

“E tu non sai che sei Eva tu stessa
Ella vive in questo mondo la sentenza di Dio contro il suo sesso.
Vivi dunque, come è necessario, in veste di imputata”

(Tertulliano, 200 ca. d .c .)

Elena Lobina Cocco
Della comunità cristiana di base di San Paolo - Roma