LIBERTA’ FEMMINILE E LIBERAZIONE MASCHILE

Sabato 14 gennaio andrò a Milano per manifestare contro gli attacchi alla 194 e per i PACS, ma, soprattutto, per dire a voce alta il mio desiderio di libertà: “libertà del vivere e del convivere”.

Libertà di vivere: che le donne rivendicano da sempre e che da qualche millennio viene repressa dalla paura maschile di veder negata la propria divina titolarità alla detenzione del potere dall’unico potere in mano alla donna, quello di dare la vita. Questa paura genera frustrazione e ogni violenza diventa possibile: dal consumo del corpo femminile allo stupro, dalla sessualità ridotta a sfogo all’incapacità di riconoscere le donne come soggetti “alla pari”, fino alla violenza estrema dell’uccisione.

Leggendo gli appelli e le riflessioni che si accalcano in questi giorni alla porta della mia attenzione, ho percepito ancora una volta quanto la libertà femminile sia condizione e veicolo di liberazione maschile:

Ø      La consapevolezza di quella frustrazione mi invita a riconoscere il primato decisionale della donna in ordine alla vita da accogliere o meno nel proprio utero;

Ø      Mi invita anche a parlare di sessualità, come stiamo facendo nel nostro Gruppo Uomini, con la consapevolezza che si tratta di vita di relazione, non di palestra di prestazioni virili;

Ø      E mi convince della profonda valenza politica di questa nuova dimensione del nostro vivere, che ci guida verso la convivialità di tutte le differenze, riconoscendo centrale quella originaria che è la differenza sessuale.

E’ di noi uomini che stiamo così parlando: siamo parte in causa e dobbiamo misurarci con l’universo maschile che genera tutta quella violenza. “E’ necessario che si apra un conflitto nel maschile” scrive Stefano Ciccone; ma è già aperto, dovunque nominiamo la libertà del convivere: la consapevolezza ci aiuta a viverlo con serenità e perseveranza.

Beppe Pavan

della cdb di Pinerolo - 10.1.06