I politici cattolici abbiano il coraggio di non diventare burattini della gerarchia

 

“Questo dobbiamo imparare nel giorno dell'Immacolata : l'uomo che si abbandona totalmente nelle mani di Dio non diventa un burattino di Dio, una noiosa persona consenziente; egli non perde la sua libertà. Solo l'uomo che si affida totalmente a Dio trova la vera libertà”..... “Più l'uomo è vicino a Dio più vicino è agli uomini.” ..... “Abbi il coraggio di osare con Dio! Provaci! Non aver paura di Lui! Abbi il coraggio di rischiare con la fede! Abbi il coraggio di rischiare con la bontà!”.

Sono parole di Benedetto XVI pronunciate dinanzi alla folla che gremiva la basilica di San Pietro con in prima fila la gerarchia cardinalizia pressoché al completo con il massimo di autorevolezza anche se non ex-cathedra. Dovrebbero meditarle i tanti politici dell’Unione, che si dichiarano cattolici e sono ridotti spesso ad essere burattini della gerarchia. Abituati a genuflettersi, non sanno tenere la schiena diritta come raccomanda il Presidente Ciampi e come hanno fatto Alessandro Manzoni o Alcide De Gasperi Almeno applicassero la massima del buon popolano cattolico romano disposto a seguire, con sereno distacco, quello “che il prete dice non quello che il prete fa”!  

Se le avessero meditate Prodi e Rutelli avrebbero tranquillamente accettato senza tentennamenti l’inserimento del Patto civile di solidarietà - l’esecrando Pacs -  nel programma dell’Unione, senza dover ricorrere all’ipocrisia dell’esercizio verbale di chiamarlo “Il riconoscimento anche  giuridico, attraverso una modifica del Codice Civile, delle  convivenze tra coppie di fatto omosessuali ed eterosessuali”. Avrebbero magari aggiunto l’immediata abolizione della scandalosa esenzione dall’Ici per gli enti ecclesiastici con fini di lucro.

Marcello Vigli

           del Gruppo di controinformazione ecclesiale di Roma