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Filippo Gentiloni

IL VATICANO E I MEDIA

il manifesto 14 febbraio 2010, data di pubblicazione

Il Vaticano in crisi come non mai. Crisi, confusione, affermazioni e ritrattazioni. Tutto è partito dal caso Boffo ed è arrivato dove non si prevedeva, coinvolgendo in maniera inconsueta e imprevedibile lo stesso pontefice. Ma il caso Boffo è il più clamoroso di una crisi che lo oltrepassa ampiamente e i cui confini sono difficili da definire.

Qualche titolo più eloquente la può illustrare. Basti pensare al contestato abbraccio agli anglicani desiderosi di prendere le distanze dalla loro chiesa e di entrare nello spazio tradizionale di Roma. Proprio mentre Roma si dimostrava disposta ad accogliere quei vescovi negazionisti che, invece, fino a ieri, aveva rifiutato.

Si pensi anche alla condanna romana del clero irlandese accusato di pedofilia. Casi, questi, fra i più clamorosi di una confusione che le vicende di questi giorni hanno confermato. Se ne potrebbero aggiungere anche altri; senza dimenticare, d'altronde, che il discusso attacco a Boffo - e con lui al Vaticano - è venuto proprio da un giornale dipendente da Berlusconi: una fonte significativa.

Che dire, allora, di questa situazione in Vaticano? Di questa confusione? I mass media stanno cercando di individuarne le responsabilità, fra i «palazzi» vaticani e i vertici delle Conferenze Episcopali (Ruini e i suoi eredi). Una galassia di palazzi e di nomi. I risultati di questa ricerca appaiono confusi ed incerti.

Forse è meglio darne la colpa - se di colpa si tratta - non a qualche singolo palazzo o persona ma proprio al sistema dei media che ormai domina anche dove fino a ieri non dominava, cioè nei corridoi ecclesiastici.

I media - si sa - condizionano tutto il modo di essere e di pensare: impediscono sicurezze e unanimismi, favoriscono dubbi e incertezze, ma anche discussioni e correzioni. Non possiamo farne a meno e dobbiamo restare sudditi - vittime? - delle loro leggi, con i vantaggi e gli svantaggi. Anche in Vaticano, nonostante le tradizionali sicurezze e compattezze che ormai non valgono più, o valgono molto di meno. I mass media ridimensionano tutto, anche le discusse vicende vaticane di questi giorni.