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Marcello Vigli

LA SCUOLA DEI VESCOVI E QUELLA DELLO STATO

www.italialaica.it  6 dicembre 2008

 

L’impudenza dei vescovi e l’arroganza del governo berlusconiano hanno avuto un’occasione, finora unica per gravità e tempestività, per intrecciarsi.

Monsignor Bruno Stenco, direttore dell'Ufficio nazionale della Cei per l'educazione, la scuola e l'università ha appena lanciato la minaccia che le federazioni delle scuole cattoliche sono pronte a mobilitarsi in tutto il Paese contro i tagli dei fondi per le scuole confessionali, che arriva l’annuncio del sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas. I vescovi "Possono stare tranquilli, possono dormire su quattro cuscini. C'è un emendamento del relatore che ripristina il livello originario dei fondi per le scuole paritarie".

La protesta della Cei era già stata preceduta da interventi di tanti integralisti clericali per i quali - ma vale per tutte le corporazioni – il guicciardiniano “bene particulare” deve prevalere sul tanto esaltato “bene comune”: la scuola di pochi, spesso ricchi, ha diritto al finanziamento mentre la scuola di tutti perde ore di lezione, docenti, strutture. Pochi soldi, si potrebbe dire,”solo” 130 milioni di euro: ma gli alunni della prossima scuola che dovrà chiudere perché a rischio crollo per mancanza di manutenzione sapranno chi ringraziare.

Qualcuno potrebbe meravigliarsi che ci sia chi continua a scandalizzarsi e, magari, insiste nel denunciare la violazione dell’art. 33 della Costituzione. In verità sarebbe necessario che fossero in molti della cosiddetta società civile e magari dei cattolici democratici o di sinistra ad uscire dalle sconsolate mormorazioni private e gridassero dai tetti, come dice il Vangelo, la loro indignazione. Forse eviterebbero che l’unica voce del maggiore partito di opposizione sia quella della 'ministra ombra' dell'Istruzione Maria Pia Garavaglia. Non solo non grida allo scandalo, ma solo esprime la preoccupazione che ''l'annuncio del ripristino dei fondi per le paritarie rappresenti soltanto un segnale''. Si rammarica, infatti, che la cifra intera è ancora lontana dall'essere ripristinata: mancherebbero all'appello ancora molti dei milioni che il precedente governo aveva assegnato alle scuole paritarie!