Le infrazioni al cessate il fuoco: uccidere palestinesi non conta

di Alison Weir
da www.counterpunch.org

Per l’ennesima volta i media stanno capovolgendo la cronologia e le responsabilità della violenza a Gaza[1], ma la realtà è che dal 18 Gennaio a oggi Israele non ha mai rispettato il cessate il fuoco. Il 27 gennaio i titoli dei giornali strombazzavano la notizia che i palestinesi avevano rotto l’ultimo cessate il fuoco: una bomba aveva ucciso un soldato israeliano e ferito altre due o tre soldati.

Praticamente ogni fonte di informazione riportava questa azione come una grossa infrazione al cessate il fuoco che era iniziato il 18 gennaio: CNN, AP, NPR, il New York Times, The Washington Post, Fox News, ABC, CBS, il Christian Science Monitor, il LA Times, McClatchy Newspapers, ecc., hanno tutti accusato i palestinesi del riprendere della violenza.

C’è solo un problema. Le forze israeliane avevano già violato il cessate il fuoco almeno sette volte:

– Le forze israeliane hanno ucciso un contadino palestinese a Khuza’a a est di Khan Yunis il 18 gennaio.
– Le forze israeliane hanno ucciso un contadino palestinese a est di Jabalia il 19 gennaio.
– Le navi da guerra israeliane avevano cannoneggiato la costa di Gaza causando danni a strutture civili.
– Le truppe israeliane hanno sparato e ferito un bambino a est e di Gaza City il 22 gennaio.
– Il fuoco delle navi da guerra israeliane ha ferito tra i quattro e i sette pescatori palestinesi il 22 gennaio.
– Colpi di artiglieria israeliani hanno incendiato una casa palestinese il 22 gennaio.
-m Carri armati israeliani hanno aperto il fuoco al confine della città di Al Faraheen, provocando danni a case e fattorie il 24 gennaio.[2]

Eppure gli americani che si affidano ai media statunitensi per le loro notizie su Israele e Palestina vengono portati a credere che i palestinesi hanno dato inizio alla violenza (la morte di un soldato israeliano) che ha portato all’ultimo assalto di Israele: entro la fine della giornata [del 28 gennaio n.d.t.] le forze israeliane avevano già ucciso un contadino palestinese ventisettenne sparando dai carri armati; avevano chiuso i valichi verso Gaza negando all’intera popolazione (un milione e mezzo di persone) accesso alle forniture di cibo, medicine e altri aiuti umanitari di cui c’è disperatamente bisogno; avevano lanciato un drone che ha sparato un missile verso la città di Khan Yunis, ferendo un membro di Hamas a bordo di una motocicletta e, a quanto pare, almeno un bambino palestinese lì vicino; avevano mandato 20 carri armati e sette bulldozer militari a Gaza; e avevano occupato una casa palestinese vicino alla città di Deir Al Balah.

Questa non è la prima volta che i media hanno capovolto la cronologia della violenza tra israeliani e palestinesi. Mentre i media riportano ampiamente il massacro di palestinesi da parte di Israele durato tre settimane è iniziato il 27 dicembre come reazione ai razzi palestinesi, il fatto è che Israele aveva iniziato la violenza rompendo la tregua il quattro novembre uccidendo sei palestinesi e ferendone altre sei, il cinque novembre uccidendo ancora un altro palestinese. Solo dopo questa violenza israeliana (e il suo continuato e soffocante embargo a Gaza, un’altra estremamente significativa violazione della tregua) è ricominciato il lancio di razzi da parte di Hamas.

Neanche per Hillary i palestinesi contano. Nel frattempo il segretario di Stato Usa Hillary Clinton ha tenuto la sua primissima conferenza stampa al Dipartimento di Stato, annunciando: “Appoggiamo il diritto di Israele all’autodifesa. Lo sbarramento di fuoco dei razzi [palestinesi] che si avvicina sempre di più alle aree popolate [in Israele] non può rimanere senza risposta”.

Gran parte dei razzi palestinesi sono proiettili fabbricati in casa e costruiti di ferraglia. Il loro lancio è iniziato solo dopo che l’invasione israeliana di Gaza e della Cisgiordania aveva ucciso e ferito centinaia di civili. In sei anni questi razzi hanno ucciso un totale di 28 israeliani. Israele ha ucciso almeno 40 uomini, donne e bambini palestinesi in pochi minuti il sei gennaio quando ha colpito una scuola dell’Onu. Durante la loro invasione di dicembre e gennaio le forze israeliane hanno ucciso più di 1300 uomini, donne e bambini di Gaza e ne hanno feriti più di 5000; i combattenti della resistenza palestinese hanno ucciso nove israeliani, 4 dei quali civili.

Hillary è capace di presentarsi con affermazioni così assurde e offensive, dando luce verde per un’ulteriore carneficina, e Israele è capace di continuare la sua violenza assassina, solamente perché la copertura di Israele e Palestina da parte dei media mainstream è talmente pessima.

È tempo per tutti noi di dire ai media che vogliamo sapere i fatti su Israele e Palestina, e di dire ai nostri vicini, ai nostri rappresentanti al Congresso e al nostro nuovo presidente quali sono questi i fatti. Noi abbiamo votato per il cambiamento. E’ tempo di ottenerlo.


Alison Weir è direttore esecutivo di “If Americans Knew” (www.IfAmericansKnew.org), che ha prodotto un volantino da distribuire alla gente con i fatti riguardanti il cessate il fuoco.

NOTE DEL TRADUTTORE (www.comedonchisciotte.org)

[1] Dalla prima pagina di Repubblica (ore 18:10): “Razzi e colpi di mortaio dai miliziani: prime persone colpite dopo il cessate il fuoco.”
[2] Su siti come Uruknet e Infopal che seguono le vicende mediorientali si possono trovare resoconti pubblicati nei giorni scorso relativi alle violazioni israeliane del cessate il fuco “unilaterale”. N.d.t.