La qualita’ delle fedi religiose

Peppino Coscione – Cdb Oregina (Genova)

E’ possibile realizzare un vero ecumenismo, una pratica sinceramente interreligiosa senza che ciascuna fede religiosa si pensi e si esprima come parzialità ?

Penso che soltanto riconoscendo questa parzialità ciascuna fede religiosa, anzi qualsiasi fede, può essere vissuta in modo laico cioè, senza assolutismi, senza l’arroganza di essere possessori della verità, senza la pretesa di voler ricondurre, ricapitolare l’esperienza religiosa di tutte le donne e di tutti gli uomini dentro la propria “rivelazione”, la propria tradizione, manifestazioni queste della sottile violenza presente in ogni religione, soprattutto in quelle che si sono costruite come forze organizzate di potere.

Le fedi religiose le penso come segni, indizi della Presenza divina che ci avvolge e ci coinvolge, una Presenza divina che nelle vite di Maria, di Giuseppe e di Gesù, delle apostole e degli apostoli, delle prime comunità cristiane si è manifestata nella pratica della gratuità , nella libertà da ogni forma di dominio.

Un lungo, faticoso ma entusiasmante compito ci attende : quello di ridire parole e ridare significati che permettano di vivere l’esperienza religiosa come spiritualità fondata, per dirla con Leonardo Boff, sul sentimento del sacro di fronte al mistero dell’Universo e al mistero della nostra esistenza”.

Solo, o forse così, le fedi religiose potranno dare un contributo positivo a diminuire la violenza presente nella società e sul pianeta Terra.