Anche i battisti in corsa per la ripartizione dei fondi dell’otto per mille

M.V.

L’agenzia Nev il 13 luglio 2011 annuncia con soddisfazione che al Senato è prossima la modifica dell’Intesa dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), che permetterà all’Unione di entrare a far parte della ripartizione dei fondi dell’otto per mille. Apprezzamento per la celerità con cui sta proseguendo l’esame parlamentare della modifica di legge è stata espressa dal pastore Domenico Tomasetto, presidente della Commissione UCEBI per la trattativa con lo Stato della revisione dell’Intesa.

Dopo diversi anni di discussione all’interno delle chiese battiste italiane l’Assemblea generale dell’UCEBI del 2008 aveva dato il via libera all’adesione al meccanismo dell’otto per mille, vincendo l’opposizione di chi sosteneva che l’Unione non dovesse integrarsi nel sistema di finanziamento pubblico delle Chiese.

Pur se è stato confermato che l’utilizzo delle somme così raccolte sarà vincolato ad interventi sociali, assistenziali, umanitari e culturali in Italia e all’estero escludendo il finanziamento diretto all’Unione, diventa sempre più evidente che anche i battisti accettano la condizione di privilegio, pervicacemente perseguita dalla gerarchia cattolica, riservata alle organizzazione religiose che le fa “diverse” da quelle culturali, assistenziali o ludiche. Per queste resta la possibilità di concorrere alla spartizione del cinque per mille.

Ancor più evidente è la difficoltà di realizzare nel nostro Paese un regime di piena laicità delle Istituzioni adeguato alla progressiva e inarrestabile secolarizzazione della società.