Cdb San Paolo – Ricordo di Giorgio Pazzini

Fausto Tortora

Giorgio Pazzini è morto. Non sentiremo più la sua chitarra, il suo strumento di comunicazione, di lotta, di formazione e informazione o, come si diceva qualche anno fa, di controinformazione.

Il suo percorso di romagnolo di Verucchio si era incrociato con le ACLI di Labor a metà degli anni sessanta fino alla presidenza di Gabaglio, quella stagione felice in cui le ACLI seppero vivere in rapporto fecondo coi il mondo postconciliare e movimentista di quegli anni.

Giorgio incontrò Luisito Bianchi e nacque “Ora sesta” piccola casa editrice di testi e musica di quegli anni, e con essa partecipò alle prime esperienze romane di quello che sarebbe diventato il movimento delle Comunità di base

Dopo altre esperienze professionali, sempre consumate coniugando rigore e nuove curiosità, Giorgio è tornato ad affacciarsi sul mondo ormai adulto delle Comunità cristiane di base.

Anche qui si è fatto amare per l’immediatezza del suo tratto umano e, giocando con il tratto anarchico e un po’ anticlericale del suo carattere e della sua terra d’origine, proponeva canzoni ammiccanti e dissacratorie che pescava da un repertorio vastissimo e da lui sempre alimentato.

Quando c’era un gruppo che cantava, lì c’era Giorgio. Ora saremo tutti un po’ più silenziosi e tristi.