L’erosione del “contesto relazionale” di L.Boff

Leonardo Boff, Teologo/Filosofo
Ricevuto dall’autore e tradotto da Romano Baraglia

Ci sono oggi nel mondo intero persone, con la più assortita preparazione scientifica, persone preoccupate per la crisi attuale che ingloba un insieme di altre crisi. Ognuno porta lumi. E ogni luce è creatrice. Però, da parte mia, provenendo io dalla filosofia e dalla teologia, sento il bisogno di una riflessione che vada più a fondo, alle radici, dal punto in cui essa è lentamente cominciata e che oggi appare in tutta la sua virulenza. A differenza di altre crisi anteriori, questa possiede una singolarità: con lei è in gioco il futuro della vita e la continuità della nostra civilizzazione. I nostri comportamenti stanno andando contro il corso evolutivo della Terra. Questa ha creato per noi un ambiente amichevole per vivere, ma noi non ci stiamo mostrando amichevoli verso di lei. Le moviamo guerra senza tregua su tutti i fronti, senza nessuna chance di vincere. Lei può continuare senza di noi. Noi, invece, abbiamo bisogno di lei.

Penso che l’origine prossima (non intendiamo retrocedere fino all’homo faber di 2 milioni di anni fa) si trova nel paradigma della modernità che ha frammentato il reale e lo ha trasformato in oggetto di scienza e in spazio di interventi tecnici. Fino ad allora l’umanità aveva avuto di se stessa la percezione di essere parte di un cosmo vivente e pieno di propositi, sentendosi figlio e figlia della Madre Terra. Adesso è stata trasformata in un magazzino di risorse. Le cose e gli esseri umani sono disconnessi tra di loro, ognuno va per la sua strada. Questa svolta ha prodotto una concezione meccanicistica e atomizzata della realtà che sta erodendo la continuità delle nostre esperienze e l’integrità della nostra psiche collettiva.

La secolarizzazione di tutte le sfere della vita ci ha portato via il sentimento di appartenenza a un Tutto più grande. Siamo sradicati e immersi in una profonda solitudine. L’opposto di una visione spirituale del mondo non è il materialismo, non è l’ateismo. È lo sradicamento e il sentimento che siamo soli nell’universo e perduti, cosa che una visione spirituale del mondo impediva. Questo complesso di problemi soggiace all’attuale crisi. Abbiamo bisogno, per uscirne, di incantare di nuovo il mondo e percepire il contesto relazionale (Relational Matrix) in erosione, che ci coinvolge tutti. Siamo spinti a comprendere il significato del progetto umano all’interno di un universo in evoluzione-creazione. Le nuove scienze dopo Einstein, Heisenberg, Bohr, Prigogine e Hawking ci mostrano che tutte le cose si trovano interconnesse una nell’altra, in modo tale che formano un complesso Tutto.

Gli atomi le particelle elementari non sono più considerati inerti e senza vita. I microcosmi emergono come un mondo altamente interattivo, impossibile a descriversi con linguaggio umano, ma solamente per via matematica… Forma una unità complessa in cui ogni particella è legata a tutte le altre e questo fin dai primordi dell’avventura cosmica, 13,7 miliardi di anni fa. Materia e mente compaiono misteriosamente interconnesse, essendo difficile discernere se la mente sorge dalla materia o la materia dalla mente, oppure se sorgono contemporaneamente. La stessa Terra si mostra viva (Gaia) articolando gli elementi per garantire le condizioni ideali per la vita. In lei più che competizione, funziona la cooperazione di tutti con tutti. Essa mostra una pulsione per la complessità, e per l’irruzione della coscienza a livelli sempre più complessi fino alla sua espressione attuale attraverso reti di connessione globale all’interno di un processo di mondializzazione crescente.

Questa cosmovisione ravviva la speranza di un altro mondo possibile, a partire da un cosmo in evoluzione che attraverso di noi sente, pensa, crea, ama e cerca permanente equilibrio. Le idee-maestre come interdipendenza, comunità di vita, reciprocità, complementarietà, corresponsabilità sono chiavi di lettura e alimentano per noi una visione nuova e più armoniosa delle cose.

È questa la cosmologia che manca oggi. Essa possiede il dono di fornirci una visione coerente dell’universo, della Terra e del nostro posto nell’insieme degli esseri, come guardiani e curatori di tutto il creato. Questa cosmovisione ci impedirà di cadere in un abisso senza ritorno. Nelle crisi passate, la Terra sempre si è mostrata nostro favore salvandoci. E non sarà differente adesso. Insieme noi e lei, sinergicamente, potremo trionfar.