Elogio della laicità

C. C. Canta, A. Casavecchia, M. S. Loperfido, M. Pepe, Laicità in dialogo. I volti della laicità nell’Italia plurale (Sciascia, 2011, pp.280, 22,00 € con Dvd)

Il tema della laicità è tanto noto quanto poco esplorato. Il volume contribuisce a colmare il vuoto presentando una “ricerca empirica”, realizzata attraverso audio e video-interviste – contenute in un dvd allegato che costituisce un esempio di sociologia “visuale”, non ripetitiva del testo – a 19 donne e uomini, italiani e stranieri, del mondo giornalistico, politico, multireligioso.

Il significato polisemico di laicità risulta alla fine raccontato in maniera omogenea e il risultato finale si riconosce nella unità fondamentale del dialogo inteso come strumento essenziale per la coesione sociale e per la stessa convivenza tra visioni, culture e religioni diverse. La laicità non tende al livellamento delle diversità, ma da essa parte per giungere alla condivisione di progetti di vita che salvaguardano la differenza, senza che una delle parti assuma posizioni di dominio nei confronti degli altri. Non a caso uno dei significati più immediati che vanno assegnati alla laicità riguarda il rapporto di potere che tenderebbe ad instaurarsi tra istituzioni religiose e pubbliche. La laicità non prevede l’esclusione di una delle due istituzioni a beneficio dell’altra, bensì un sinergico rapporto, nel rispetto di funzioni e competenze proprie, per un comune obiettivo di pacifica collaborazione. La laicità è l’obiettivo faticosamente raggiunto nella modernità, basata sul primato della persona e della libertà che prescindono da “rendite di posizione” ascritte per privilegio, ma regolate secondo norme non più eteronome ma dettate dall’autonomia della società.

La laicità in Italia assume un significato particolare a motivo del rapporto tra Chiesa e Stato, vissuto nel tempo con posizioni altalenanti e, ultimamente, “pacificate”, rimanendo talvolta alternative a motivo di presenze “integraliste” dall’una e dall’altra parte. Oggi in tutte le religioni, che, secondo uno stereotipo diffuso, sarebbero identitarie e chiuse, si pone il problema dell’accoglienza della laicità. Il tema della laicità è discusso all’interno dell’Islam, dove si riscontrano atteggiamenti, pareri e visioni politiche diverse. Gli intervistati appartenenti a questa religione esprimono opinioni che rivelano una coerenza con la laicità, ritenendola compatibile con l’Islam.

Come è dato vedere dai risultati della ricerca, la laicità è una realtà vissuta con sfumature peculiari a seconda delle sensibilità anagrafiche, di genere, geografiche: in tutte tali diversificazioni di assonanze e divergenze, il fattore che consente di giungere ad un maturazione di riconoscimento reciproco, nel rispetto delle singole identità, è l’affermazione di un multiculturalismo condiviso. La visione laica di un mondo “differente” nelle identità, ma pronto a dialogare e ad esigerne la realizzazione, è il sogno che tutti i soggetti della ricerca accarezzano e per cui sono disposti ad impegnarsi, ciascuno nel proprio ambito di competenza, di appartenenza e di influenza. Una laicità, quella “sognata”, che sia inclusiva e dialogante, per avviare (finalmente) un dialogo permanente tra le identità plurali del nostro Paese