Non è Gesù di B.Manni

Beppe Manni
Comunità di Base del Villaggio Artigiano (Modena)

Leggendo il libro di Antonio Socci Non è Francesco (Mondadori) o quello di padre Gabriele Amorth sul diavolo (Racconti di un esorcista, Dehoniane) sembra che il Gesù presentato da questi teologi non sia il Gesù del Vangelo. La Chiesa soffre da lungo tempo di una crisi sotto traccia. Oggi sta esplodendo. Mi sembra che tre siano le Chiese oggi presenti in Italia.

La prima è la Chiesa di Bergoglio che fa gustare e amare in modo nuovo con parole e gesti, il lieto annuncio di Gesù. È il Vangelo delle beatitudini, del sabato per l’uomo, del superamento delle leggi in nome dell’amore. Della misericordia e del perdono. Non di chi dice “Signore Signore” ma di “chi fa la volontà del Padre mio”. Francesco ha aperto una finestra di luce e di speranza per coloro che vogliono un mondo migliore e più giusto. Non sono interessati alle polemiche teologiche che tante divisioni inutili hanno causato nella Chiesa attraverso i secoli.

Poi c’è la Chiesa dei muti che hanno altro da pensare e fruiscono della religione come di un distributore automatico di prodotti sacri o fonte di consolazione e di benessere psicologico. Per loro i problemi legati a polemiche socciane non importano molto se non come curiosità da televisione.

Infine c’è il cattolicesimo tradizionalista di Socci e di Amorth. Espressione della paura di perdere sicurezze antiche, basata sui dogmi e sulle liturgie. Non hanno accettato il Concilio Vaticano II. Non riescono a capire le nuove stagioni dello spirito e le esigenze delle persone. I suoi predicatori scandalizzano i credenti e ne allontanano molti dalla parrocchia.

Questo “cristianesimo”, spesso, fa purtroppo da stampella alle destre politiche. Socci viene dall’ala conservatrice di Comunione e Liberazione. È un sostenitore di un cattolicesimo dei «valori non negoziabili», chiuso al dialogo, anticomunista, pronto a gettare fango ora sulla Resistenza, ora su don Dossetti, ora sugli islamici. E oggi, c’era da aspettarselo, allusivo e critico su papa Francesco. È questo un cristianesimo abitato da diavoli e madonne parlanti, scomuniche e acque miracolose.

Questi cattolici vorrebbero il papa ottocentesco del Sillabo, duro e infallibile. Pronti però ad attaccarlo se dice cose contrarie al loro credo reazionario. E addirittura si insinua nel titolo del libro Non è Francesco (che fa impropriamente eco ad una bella canzone d’amore di Lucio Battisti) a una presunta invalidità dell’elezione del papa. Possiamo dire che “non è Gesù” quello presentato da Socci.

Oggi c’è bisogno di aria nuova e pulita, di una religione della speranza e della riconciliazione. Il Vangelo è stato scritto. C’è stato un Concilio. Papa Francesco parla e agisce. La fedeltà al Vangelo, dice il papa, si deve confrontare con i grandi e tragici fatti di oggi: povertà, guerre, sopraffazioni, emigrazioni, solitudini, salvezza del pianeta. «Una Chiesa povera per i poveri». Non è più il tempo di scismi o di antipapi.