Gay e sinodo? Bergoglio è omofobo come tutti gli altri di D.Accolla

Dario Accolla
https://elfobruno.wordpress.com/

Ora, non per fare sempre quello che ve l’aveva detto, ma io ve lo avevo detto. Così come per Renzi sulle unioni civili, per cui non mi ha stupito per niente l’ennesimo rinvio a data da destinarsi e la creazione di una legge sostanzialmente omofoba, allo stesso modo non mi sorprende la posizione del Sinodo sulla questione LGBT.

Perché possiamo finalmente dircelo prove alla mano (per quanto gli indizi fossero tutti lì di fronte ai vostri occhi): Bergoglio, insieme all’organizzazione di cui è a capo, è un papa omofobo esattamente come tutti gli altri. Per cui, più che ridestarvi con un bel “buongiorno” oggi ci starebbe uno “sveglia!”.

Ancora, sarà che mi piace collegare processi che vedo come speculari, ma a ben vedere il “simpatico” Francesco e il nostro premier sono le due facce della stessa moneta. Fanno sognare ad occhi aperti illusi e ingenui, mentre hanno l’appoggio dei soliti noti. Ma se gratti la facciata di “novità” emerge la realtà consueta. La solita chiesa che discrimina gay e lesbiche, la solita politica cialtrona. Non capisco il vostro stupore, oggi come ieri. Sulla questione dei diritti meno che mai.

Ovviamente, in uno stato laico e civile un consesso di uomini in tunica che nulla sanno di relazioni, di problemi reali, di come vive la gente comune (e occorrerebbe dire, molto spesso, per bene) e una simile ostentazione di autoreferenzialità dovrebbe avere il sapore della “carnevalata”, del folklore tutto interno a un’organizzazione sempre più lontana dai veri problemi della società contemporanea.

Credo, in altre parole, che divorziati e persone non eterosessuali potrebbero e dovrebbero continuare a vivere serenamente la loro vita pur non rientrando nel cosiddetto disegno di Dio – e a giudicare dai suoi supporter, tale disegno è molto più simile a uno scarabocchio di un artista senza talento – ma il problema, nel nostro paese, è proprio di una classe politica che da quel folklore si lascia dettare l’agenda politica.

In altri termini, lo Stato – degno dell’iniziale maiuscola utilizzata in discorsi come questo – dovrebbe continuare ad andare avanti nell’approvazione di una legge seria (non la buffonata di Cirinnà & co.) sulle unioni di gay e lesbiche. Ma sul grado di cialtronaggine della nostra politica mi sono già espresso. Rimane quindi solo il vostro stupore, cari amici e amiche LGBT che avete provato a crederci. Ma ribadisco: le prove erano tutte di fronte ai vostri occhi. Se oggi li sgranate, forse siete complici dell’ennesimo insulto proferito in direzione delle vostre vite.