Ma chi vuole la guerra in Siria? di B.Manni

Beppe Manni della CdB del Villaggio Artigiano di Modena

Diciamo: se ci fossimo stati noi non sarebbe successo. Lo sterminio dei nativi americani, le leggi razziali, i massacri nazisti, ecc. Oggi ci siamo noi e assistiamo senza intervenire a guerre distruzioni e stermini vicino a casa senza movimentarci. Non parlo della grande politica governata dall’ONU e dai giochi economici e strategici delle nazioni più potenti. In Siria ad esempio. Noi non riusciremo mai a comprendere dove sta la ragione se una ragione ci può essere in una guerra. Siamo informati a singhiozzo e da agenzie di parte. Speriamo che i governi interessati siano saggi e decidano di smettere i bombardamenti e i massacri. Ma non lo sono. Lo sappiamo. Intanto migliaia di innocenti donne uomini bambini muoiono di fame, di ferite, di gas. L’esperienza storica degli ultimi trent’anni ci dovrebbe avere insegnato qualcosa. In Afganistan: Russia prima e USA dopo hanno occupato una terra pacifica scatenando l’apocalisse. In Iraq, Tony Blair il bugiardo, che oggi va in giro a fare conferenze sulla pace, ha trascinato il mondo occidentale in una guerra che ha ucciso milioni di persone e destabilizzato tutto il nord Africa. In Israele un gruppo di potere estremista appoggiato dall’Occidente, occupa le terre dei palestinesi e li uccide impunemente. Nell’ ex Iugoslavia: vi ricordate quando a Sarajevo assediata, i cecchini falciavano i cittadini inermi mentre l’ONU dettava inascoltate tregue quotidiane? E oggi in Siria. Lo sappiamo tutti che se Russia, America, Turchia, Arabia Saudita, Israele ed Europa lo volessero veramente, domani ci sarebbe il cessate il fuoco e la pace. Ma non lo vogliono, si sono divise le zone d’influenza stanno già progettando i ghiotti affari della ricostruzione. Il re è nudo e noi facciamo finta di niente.

Prendiamoci la nostra responsabilità di cittadini del mondo. Quando la politica americana non sapeva decidere, fu il movimento popolare mondiale che fece cessare la guerra del Vietnam. Così era stato prima per l’Apartheid del Sud Africa e del colpo di stato cileno.
Movimentiamoci dunque: politici, pacifisti, verdi, cristiani, sindacati, donne in nero, giovani studenti ecc. Non fu possibile fare questo per la prima guerra mondiale quando pochi generali e monarchi assassini uccisero venti milioni di poveri ragazzi che chiedevano solo di vivere in pace a casa con la famiglia e il lavoro. Nella seconda guerra, gli italiani si ribellarono alla guerra e portarono il governo all’otto settembre e alla lotta di liberazione.

Movimentiamoci dunque. A Modena il 25 aprile raduniamoci davanti all’Accademia Militare, la nostra scuola di guerra, per fare un corteo per la pace in Siria, cominciando a chiedere che l’Italia non mandi ufficiali, bombe ed aerei ad uccidere dei nostri fratelli sfortunati. Diciamo no alla III guerra mondiale.

Pubblicato sulla Gazzetta di Modena il 9 aprile 2017