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Don Alberto si racconta

Da Salgareda, suo paese natale dove è stato chiamato a “concelebrare” il suo anniversario, con la schiettezza che gli è abituale ha raccontato tutto di sé concludendo:  

Ma faccio il prete? Non lo so. Alla domenica incontro quelle persone che fanno con me un cammino di fede secondo la strada suggerita dal Vangelo; sono persone che costituiscono la Comunità cristiana di base e si impegnano nella Comunità Arcobaleno,  nelle associazioni di solidarietà e di promozione umana e in politica per cambiare e, se possibile, distruggere le cause che generano miseria per instaurare il Sogno di Dio Padre: un mondo di fratelli liberati dal male. Dò una mano nelle parrocchie quando c'è richiesta particolare per battesimi, matrimoni e funerali. Sostituisco il cappellano del carcere nella celebrazione della messa domenicale quando è impegnato in altre parti come Direttore della caritas.

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La Cdb di Gorizia scrive a Don Alberto

Don Alberto de Nadai è diventato prete cinquant’anni fa e la sua Comunità gli scrive una lettera pubblicata anche sul Piccolo del 7 luglio :... Con l'augurio che tu, don Alberto, possa continuare sempre a credere in quello che fai, ti esprimiamo il nostro amore per te, Grazie di essere tra noi.

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Il vescovo di Gorizia e il cardinale di Torino nel riconoscere la sua fedeltà al Vangelo gli hanno augurato buon lavoro.

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Don Nino Bearzot, uno dei tre amici preti della stessa leva che, pur avendo fatto un’esperienza di vita ben diversa dalla sua, si sono sentiti solidali con lui, ha scritto sulla Voce isontina.

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A Gorizia un prete celebra un matrimonio civile

Frequentano la Comunità dell’Arcobaleno animata da Alberto De Nadai i due giovani che si sono sposati a Gorizia secondo il rito civile al temine del quale si è svolto anche il rito evangelico. Il fatto ha suscitato interesse nella città perchè il rito civile è stato officiato, dal consigliere comunale don Andrea Bellavite delegato del Sindaco. Il sacerdote, ex-direttore responsabile del settimanale diocesano “Voce Isontina”, eletto lo scorso anno è “temporaneamente” sospeso a divinis. Il vescovo di Gorizia dopo aver cercato di dissuaderlo ha accettato a malincuore la sua richiesta di “sospensione dall’esercizio sacerdotale” per poter scendere in politica. “Ufficialmente – precisa il vicario generale dell’Arcidiocesi di Gorizia, monsignor Adelchi Cabass – la sospensione scatterà solo dopo l’eventuale elezione di Bellavite. Se però, fra qualche anno, il sacerdote decidesse di rivestire gli abiti sacri, la sospensione cadrebbe e il vescovo lo accoglierebbe nuovamente in Diocesi. Monsignor De Antoni è stato chiaro, dicendo che per Bellavite le porte della Chiesa sono sempre aperte”.


CdB sant’Anna: una lettera aperta

Gorizia

La cdb sant’Anna di Gorizia impegnata nella Comunità Arcobaleno invia la lettera inviata alla stampa ed alle radio locali su Partire dal carcere per ritornare nel territorio. Meglio ancora, partire dal territorio per evitare il carcere.

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Una lettera al vescovo

La Comunità cristiana di base di Gorizia risponde al vescovo declinando un invito perché la sua proposta non serve alla chiesa goriziana che invece “deve rimettere in discussione quella che è l’essenza dell’azione pastorale”.

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Veglia "Amnistia per Natale"

Alberto de Nadai della CdB di Gorizia ci scrive:

Carissimi,

nell'appoggiare la proposta nazionale "Amnistia per Natale", dal momento che lavoriamo con assiduità nel carcere di Gorizia, abbiamo tentato di coinvolgere anche la chiesa diocesana inviando al vescovo la lettera in allegato.

Il risultato ha dato uno spiraglio di speranza. Però... "vinta la battaglia, ma persa la guerra" perché il giorno di Natale il vescovo ha concelebrato con don Alberto la messa all'interno della casa circondariale alle ore 9.00, poi  però alle 10.30 è andato ugualmente a fare il pontificale in duomo.

Vi spedisco anche la veglia che abbiamo fatto in comunità arcobaleno il 24 dicembre sera.

Cordiali saluti,

don Alberto

Leggi la lettera al Vescovo

Leggi il testo della celebrazione (in formato word)