Diario di fede dal terremoto di B.Salvarani

http://sperarepertutti.typepad.com/

Tra gli emiliani alle prese con il terremoto, c’è anche il teologo Brunetto Salvarani. Le sue annotazioni su Facebook sono un vero e proprio diario di umanità e di fede. La sua, ma anche quella di una gente che vive e che nonostante tutto cammina. E’ quasi un’immagine della nostra esistenza, alle prese spesso con l’imprevedibile, con l’angoscia, con il dolore, ma che include anche la capacità di non arrendersi all’assurdo e di tenere vivo l’umano. L’ho letto spesso, ma non l’ho mai incontrato. Un pensiero e una preghiera a lui e a tutti i suoi conterranei.

29 maggio – Grazie a tutte\i, sono tornato a Carpi da Brescia: e’ molto dura ma resisteremo! La paura e` tanta, anche perche` le scosse proseguono a ripetizione; qui da noi evacuato ospedale e centro storico chiuso, stiamo attrezzandoci per la notte. Una preghiera per don Ivan Martini, parroco di Rovereto e cappellano delle carceri, morto stamattina nel crollo della sua chiesa. Un abbraccio, non dimenticateci! Ma ce la faremo!

30 maggio – Un abbraccio forte anche stasera ai tanti amici che si sono fatti vivi, ai tanti che ci hanno dedicato un pensiero o una preghiera: grazie, grazie davvero, tutto contribuisce a creare un ponte di solidarieta` che rende la lontananza un puro fatto fisico. Eventi come questo ti fanno sentire come siamo davvero: fragilissimi, precari, ma anche incredibilmente unici e irripetibili… Buona notte!

1 giugno – Terremoto emiliano, Effetti collaterali (1)
Ti accorgi che in giro c`e` un`aria diversa quando ti viene spontaneo offrire un sorriso a tutti denti a qualcuno che conosci solo di vista, e ti fermi a parlare con lui/lei e non vorresti mai smettere…

2 giugno – EC (2)
Parco delle Rimembranze (ah il mio Leopardi), dove ho trascorso gli anni verdi a giocare a biglie e a figu (ci ho trasferito il mio studio grazie al BB), verso l`una un`auto si e` fatta strada fra le tende colorate: sono scesi 3 Sikh con enorme pentola di pasta al sugo, da offrire a sfollati e a chi avesse fame. Ho rifiutato ringraziando, convinto sempre piu` che Carpi, per fortuna, e’ anche cosa loro!

2 giugno – EC (3)
Ieri mattina, Parco Rimembranze, studio in esterna del prof. BS:nell`arco di cento mt, donne velate musulmane coi loro bimbi, Sikh angeli della pastasciutta (vedi EC 2) e le mie amiche monache clarisse sfollate a Correggio suor Romina e suor Riccarda, in cerca di medicine per le consorelle nella tenda che funge da ospedale. Sensazione dolce: la Carpi delle fedi, ovvero: Copricapi di tutta Carpi unitevi!

3 giugno – EC (5) LA CHIESA DELLE OCCHIAIE
Stamattina il Parco registra tutto esaurito per 2 messe celebrate qui all`aperto perche` solo 4 delle 5O chiese della diocesi sono agibili (ora il mio studio e`la 3a panchina nord dei materassi elastici). A un tratto mi sovviene che sono 49 anni dalla morte di Giovanni XXIII:sono certo che gradisca questa chiesa open space, solidale con la sua gente stanca e piena d`occhiaie!

5 giugno – EC(7) RIMBOCCHIAMOCI IL CERVELLO
Bergonzoni dice cose che possono apparire urticanti, ma con cui dobbiamo fare i conti: pur se difficile, mentre la terra continua a tremare. Non solo le maniche: rimboccarci il pensiero, riflettere su quanto la terra vuole dirci con eventi simili, accompagnare l`urgenza della ricostruzione materiale coi primi passi di una ricostruzione interiore, antropologica, personale, intima…

5 giugno EC – (8) IL PRIMO MATTONE
Ancora grazie ad A. Bergonzoni, oggi su Avvenire: Il terremoto ci invita a fare i conti con i segnali che ogni giorno il nostro pianeta ci manda anche tramite eventi simili. Mentre il primo mattone di una nuova speranza non potra` che essere l`educazione: a un`idea della Terra e dell`economia completamente diverse da quelle correnti. Duro, certo, ma indispensabile.

6 giugno EC (1O) DOLCISSIMA MARIA
Avendo la certezza che non leggera` mai questo post, mi permetto di rivelarlo. Gia` il 20 maggio, la 1a telefonata di conforto al teologo-non-ancora-sfollato arrivo` attorno alle 9 da Maria Vingiani, splendida 92enne che fondo` il SAE e ebbe un ruolo al Concilio. Oggi m`ha richiamato (terza volta) per scusarsi di non farlo più spesso, non volendo disturbarmi. E il teologo si e’ commosso.

7 giugno – EC (11) ORA E SEMPRE RESILIENZA!
A noi colpiti dal sisma viene detto continuamente di resistere, tener duro (qui si dice tgnir a bota). Forse pero` la virtu` piu` adatta a simili circostanze e` quella della resilienza: resiliente e` persona o materiale capace di tornare alla condizione originaria, dopo una prova d`urto. Anche se noi modenesi non saremo mai piu` come prima: sta a noi decidere se migliori o peggiori.